- Il cuore di Alessandria
– Il Duomo
– La piazza della cattedrale e le sue storie
– Alla ricerca degli edifici di culto
– I palazzi storici
– Il Cappello Borsalino - La Cittadella a forma di stella
– Un po’ di storia
– All’interno delle mura - Come raggiungere Alessandria
- Galleria fotografica
E’ conosciuta come Alessandria, ma i suoi cittadini preferiscono chiamarla Lisandria, in omaggio ad una nobile ed elegante dama vissuta da quelle parti.
E proprio come ogni dama che si rispetti possiede anche lei il suo castello, o meglio ancora, una cittadella, la quale si erge maestosa lungo i suoi confini settentrionali, nell’area del quartiere Borgoglio, sulla riva sinistra del fiume Tanaro.
Alessandria è un importante capoluogo piemontese dalla fiorente economia e con un occhio sempre aperto verso la cultura ed il suo retaggio storico.
Si trova in una delle pianure del famoso Monferrato, una terra fertile che si estende tra i fiumi Bormida e Tanaro, ed al centro del triangolo industriale e ferroviario che unisce Torino, Genova e Milano.
E’ una città in grado di offrire una serie di scorci suggestivi, monumenti e palazzi ancora oggi ben conservati nelle loro caratteristiche originarie, ed un vivace centro storico.
Il cuore di Alessandria
Prendo Piazza della Libertà come punto di riferimento per partire con la mia visita. La raggiungo a piedi attraversando Corso Roma e la Piazzetta della Lega, denominato il “Salotto degli Alessandrini”.
In Piazza della Libertà si trovano i palazzi più importanti come i settecenteschi Palazzo del Municipio e Palazzo Ghilini, e da essa è possibile raggiungere facilmente a piedi il duomo, la Cattedrale dedicata a San Pietro, e tutti gli altri luoghi di culto.
Un tempo si chiamava Platea Maior, ed è stata creata niente meno che da Napoleone Bonaparte nel 1803 a seguito della demolizione della versione più antica della cattedrale. Oltre ai suoi palazzi che ne creano il contorno, e la siluette del campanile del duomo (alto ben 106 metri), c’è un altro elemento che attrae subito l’attenzione incuriosendo i visitatori, la statua di Urbano Rattazzi, posta proprio al centro.
Statua di Urbano Rattazzi
Il Duomo
E’ la chiesa più importante, ubicata in Piazza Giovanni XXIII e realizzata tra il 1810 e il 1849.
Ha una storia abbastanza particolare dato che l’edificio attuale non corrisponde all’antica cattedrale della città. La prima costruzione originaria di un duomo cittadino risale al 1170, ma si trovava in Piazza della Libertà. Dedicata a San Pietro, ha un aspetto neoclassico dai colori pastello, e presenta elementi particolari che esaltano e commemorano la storia della città.
La piccola cupola ricorda il settimo centenario della vittoria della Lega Lombarda sull’esercito di Federico Barbarossa durante la battaglia di Legnano del 1176. Nelle nicchie poste alla base della cupola si trovano le statue raffiguranti i Santi protettori delle città della Lega e gli stemmi araldici dei comuni. Al suo interno si possono ammirare gli affreschi sulla vita di San Pietro.
Duomo di Alessandria
La piazza della cattedrale e le sue storie
Anche intorno alla cattedrale si trovano elementi che richiamano alle antiche gesta degli alessandrini o a eventi del passato.
La figura scolpita che regge una forma a tronco di cono potrebbe essere la raffigurazione di Gagliaudo Aulari, l’eroe dell’assedio del Barbarossa alla città, anche se altre teorie la identificano come un Atlante che porta la sfera terrestre o comunque una scultura classica.
All’eroe la città ha intitolato una scultura, posta a destra del duomo di fianco ad una colonna di granito denominata Stele di San Siro, e sulla quale è incisa una citazione di Umberto Eco, scrittore e giornalista alessandrino doc.
Un secondo rilievo scolpito raffigurerebbe invece una visita ad Alessandria di San Francesco, che in base al racconto dell’annalista Gollini del 1210 avrebbe ammansito e fatto cavalcare una lupa dai bambini che aveva deciso di divorare.
Rilievo dedicato a San Francesco
Alla ricerca degli edifici di culto
Continuo la mia visita del centro storico di Alessandria andando alla ricerca delle varie chiese sparse qua e là intorno a Piazza della Libertà. Ce ne sono molte, come in ogni città italiana.
La più antica è quella di Santa Maria del Castello, databile intorno al XV secolo, che riassume gli stili tardoromanico e rinascimentale. Sorge nel quartiere Rovereto, anch’esso di antica origine.
La piccola Chiesa della Beata Vergine del Monserrato è invece curiosamente venerata dagli spagnoli in visita in città, dato che probabilmente il fondatore è stato proprio uno spagnolo, tale Matheo Otanez, governatore della città dal 1625 al 1627. Il nome si rifà alla Vergine di Montserrat, famosa per il monastero situato nei dintorni di Barcellona.
La Chiesa di Santa Maria del Carmine, costruita nel 1300, è famosa per essere divenuta agli inizi del 1800 la sede della Guardia Nazionale del Governo Napoleonico e probabilmente un tempio massonico.
La Chiesa di San Rocco è una struttura antica risalente al 1100 ma molto ben conservata, fatta costruire dall’Ordine degli Umiliati, una comunità locale molto influente presso lo Stato Pontificio.
Infine, la Chiesa di Santa Maria, chiamata Domus Magnae dato che faceva parte di un grande edificio residenziale ed è stata sede di alcune confraternite.
La Chiesa di Santa Maria del Carmine e il Campanile del Duomo
I palazzi storici
Durante la mia visita ho la possibilità di ammirare anche due dei palazzi storici più importanti della città:
- Palazzo Ghilini
Situato in Piazza della Libertà, è uno degli esempi più simbolici di palazzo settecentesco italiano.
Viene fatto costruire a partire dal 1732 dal Marchese Ghilini, appartenente ad una delle famiglie aristocratiche che più hanno connotato la storia di Alessandria attraverso i suoi membri, divenuti figure di rilievo degli ambiti politico, religioso e militare. Divenuto anche residenza sabauda, è oggi la sede dalla Prefettura e dell’Amministrazione Provinciale.
- Palazzo Cuttica di Cassine
Viene fatto realizzare nel XVIII dal Marchese Cuttica di Cassine ed unisce stile rococò e neoclassico. Diviene fin dal primo momento uno dei poli di aggregazione più rinomati della nobiltà alessandrina, e successivamente la residenza dei generali napoleonici.
Oggi ospita una scuola, il Conservatorio Musicale e il Museo Civico.
Il Cappello Borsalino
Prima di recarmi alla cittadella, destinazione finale della mia giornata alessandrina, mi reco in Via Camillo Cavour, dove si trova il Museo del Cappello Borsalino, edificio dove aveva sede la fabbrica di cappelli in feltro Borsalino divenuta celebre nel secolo scorso grazie al cinema hollywoodiano, dato che non vi era film nel quale gli attori non indossassero uno di questi cappelli.
Il museo racconta la storia della produzione del Borsalino e della fabbrica.
La Cittadella a forma di stella
Costruita nel Settecento dai Savoia, la Cittadella di Alessandria è la più importante fortezza militare europea ancora intatta, dato che si presenta agli occhi dei visitatori nello stesso modo di come doveva essere all’epoca della sua costruzione.
Vista dall’alto è un imponente bastione ramificato che prende appunto la forma di una stella.
Ingresso alla Cittadella
Un po’ di storia
La sua costruzione inizia nel 1703 diventando l’elemento centrale di un ampio progetto di difesa dei confini dello Stato sabaudo piemontese. Viene conquistata dai francesi di Napoleone ma con il crollo dell’Impero francese torna allo stato Sabaudo insieme ad Alessandria.
Dopo la proclamazione del Regno d’Italia diventa la sede di un Comando d’Armata e nel 2007 il Ministero della Difesa ne ordina ufficialmente la dismissione. Dal 2016 è sotto l’amministrazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo).
Le mura esterne con il fossato e gli edifici principali della Cittadella
All’interno delle mura
Una visita della cittadella, soprattutto nel periodo primaverile e autunnale, può essere una valida alternativa ad una passeggiata cittadina.
E’ circondata da un fossato che si può percorrere a piedi o in bicicletta, e che viene utilizzato dai visitatori e dagli stessi alessandrini come una specie di prato cittadino dove poter far giocare cani o bambini o semplicemente sdraiarsi per riposare, leggere o prendere il sole.
Camminando lungo i confini esterni rimango abbastanza stupito di fronte alla maestosità della sua cinta muraria, ma è superato il ponte che conduce all’ingresso principale che mi rendo conto dell’imponenza di tutta la struttura.
Mi colloco al centro della Piazza d’Armi per poter avere la visuale completa a 360° sull’insieme di edifici che la circondano: caserme, laboratori di artiglieria, polveriere, padiglioni, magazzini e un ospedale.
Per un appassionato di storia militare è un luogo in grado di creare suggestione.
Tra l’altro è entrata nella storia per essere stato il primo edificio italiano sul quale è stata innalzata la bandiera tricolore nel lontano 1821.
Al suo interno si possono fare visite guidate dei sotterranei grazie alle guide del FAI, ed è presente il Museo delle Uniformi.
Se siete interessati allego la seguente mail:
delegazionefai.alessandria@fondoambiente.it
Alcuni scorci della Cittadella
Come raggiungere Alessandria
Arrivare ad Alessandria con il treno è molto semplice, dato che è ben servita dalle linee ferroviarie per Milano, Genova e Torino.
La città è inoltre collegata alle autostrade A21 Torino-Piacenza e A26 Voltri-Gravellona Toce.
Trovandosi nel Monferrato il viaggio in auto attraverso le strade provinciali e comunali è molto piacevole, perché permette di attraversare i suoi dintorni popolati da pittoreschi borghi, castelli e antichi casolari.
Il Monferrato è una zona collinare tra le più belle del Piemonte, e una delle regioni vinicole più importanti d’Italia. Il periodo ideale per andarci è quindi l’autunno, ma anche la tarda primavera per evitare il caldo afoso estivo o le fredde temperature del nebbioso inverno padano.
Il borgo di San Salvatore Monferrato
Lascia un Commento