Durante l’autunno la natura raggiunge uno dei momenti più alti di fascino ed espressione estetica grazie al fenomeno del foliage, ed anche le foreste piemontesi partecipano da protagoniste a questo vero e proprio spettacolo che ogni anno si ripete per la gioia dei suoi estimatori.
Nessuno può rimanere infatti indifferente alla meravigliosa esplosione di colori che hanno come assolute protagoniste le piante e le loro foglie multiformi. I boschi e i parchi cittadini diventano magiche tavolozze composte da rossi intensi, brillanti ocra, giallo ed arancione, differenti tonalità di viola, marrone e di verde.
In Piemonte, tra ottobre e inizio novembre, la varietà botanica dell’Oasi Zegna, fatta di aceri e ciliegi selvatici, larici, betulle, faggi ed antiche querce diventa uno dei luoghi ideali per assistere a questo meraviglioso mutamento naturale.
In questo periodo tutta l’Oasi, ed in particolare il percorso all’interno del famoso Bosco del Sorriso, in Valsessera, si arricchisce di magia e di incredibili suggestioni.
Insieme con la fioritura primaverile dei rododendri, il foliage è senza ombra di dubbio lo spettacolo più affascinante che un visitatore possa osservare passeggiando in libertà tra i sentieri dell’Oasi, una vasta area montana protetta e creata da Ermenegildo Zegna con l’obiettivo di offrire ai visitatori un’esperienza naturalistica didattica ed emozionale.
Passeggiando tra i sentieri multicolori dell’Oasi Zegna
Il foliage, l’arcobaleno autunnale delle piante
Ma cosa è questo famoso foliage?
Sebbene la pronuncia possa farlo pensare il termine foliage non è francese, ma è una parola inglese che significa fogliame. In italiano indica proprio il particolare e millenario processo per il quale le foglie degli alberi, prima di cadere, cambiano colore.
Il foliage nasce niente meno che dall’intelligenza delle piante stesse, le quali si adeguano alle condizioni climatiche circostanti. A causa infatti dell’accorciarsi delle giornate, del variare dell’intensità luminosa e dell’abbassamento delle temperature, gli alberi non producono più clorofilla (la sostanza che rende verde il colore delle foglie), e dopo aver cambiato le tonalità delle loro fronde, cominciano letteralmente a spogliarsi, dato che la loro chioma diventerebbe troppo pesante per il fusto in caso di nevicate.
Dettagli di bosco
Il turismo del foliage
Il foliage è associato ad un movimento turistico abbastanza rilevante, in grado di smuovere intere frotte di turisti da un capo all’altro del mondo.
Molto gettonati sono i foliage del Canada, in Nova Scotia, degli Stati Uniti e del Giappone, ma anche in Europa ed in Italia vi sono luoghi con spettacoli di altrettanta bellezza e suggestione. Tra i più apprezzati vi sono quelli del New England, che ha dato vita a un vero e proprio fenomeno culturale, il leaf peeping, e delle regioni giapponesi di Kyoto e Nikkō, con il momento magico del momijigari, la “caccia alle foglie d’autunno”.
Il foliage include ovviamente anche le aree metropolitane, come Central Park o Green Park a New York, il parco Tiergarten di Berlino, Parco Sempione a Milano e il Parco di Monza.
In contatto con gli alberi
La faggeta del Bosco del Sorriso
E’ un soleggiato pomeriggio di fine ottobre, uno degli ultimi prima dell’arrivo delle piogge e delle nebbie autunnali, e mi accingo, macchina fotografica alla mano, ad immergermi nell’atmosfera poetica del Bosco del Sorriso.
Il mattino e il tardo pomeriggio, al tramonto, sono i momenti migliori per assaporare in pieno la bellezza dei colori delle chiome che mutano dai verdi chiari e scuri al giallo, al rosso, all’arancione ed al marrone.
In questi orari la luce radente intensifica le sfumature, esaltando le venature e le forme delle foglie e delle fronde.
Passeggiare nei boschi è sempre un vero piacere, ha un effetto rigenerante e terapeutico sul sistema psicofisico. Ha il potere di ricaricare davvero le batterie e di dare sollievo all’anima. Le piante hanno un potere straordinario anche il questa stagione dell’anno e tutti i sensi vengono coinvolti, grazie al silenzio e la pace circostanti, alla luce dorata che filtra tra i rami illuminando i colori, al profumo di umido delle foglie bagnate.
Tutto questo nel Bosco del Sorriso è ampiamente spiegato nello studio fatto da Marco Nieri, ricercatore ed esperto in ecodesign e salute dell’habitat, lungo il percorso ad anello con i cartelli esplicativi e i leggii in legno che indicano i benefici delle piante sull’organismo umano.
Due dei leggii del Bosco del Sorriso
Uno spettacolo gratuito aperto a tutti
L’abbigliamento consigliato per esplorare le meraviglie multicolori del Bosco del Sorriso e dell’Oasi Zegna è quello comodo con scarponcini da trekking, giacca a vento antipioggia e scalda collo o sciapa leggera.
I percorsi sono adatti a tutti, anche anziani e famiglie con bambini, e grandi e piccoli amici a quattro zampe.
Ed anche ai viandanti solitari, come ricorda la lapide commemorativa di pietra, appesa ad una parete a Bocchetto di Sessera, dedicata al viandante solitario Ermenegildo Zegna, che cammina per sempre nell’incanto panoramico dell’operosa terra biellese.
Appassionati di flora e fauna montani, amanti del trekking e del dog trekking e delle passeggiate tra i boschi, fotografi amatoriali in cerca della foto perfetta, ma anche per tutti i cuori romantici in cerca di ispirazione o poesia o chi semplicemente necessita di immergersi nel silenzio della natura, il foliage al Bosco del Sorriso è in grado si stupire ed ammagliare chiunque.
Il sentiero del Bosco del Sorriso
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