- Mergozzo e il suo lago
- Qualche notizia storica
- Il borgo
– Il vecchio olmo centenario - Il Sentiero Azzurro
- Lo sapevate che…
- Cosa mangiare a Mergozzo
- Informazioni utili
– Come arrivare
– Dettagli pratici
– Cosa vedere nelle vicinanze - Galleria fotografica
Mergozzo può essere considerato uno dei borghi lacustri più suggestivi del Piemonte, ed il suo lago è ritenuto uno degli specchi d’acqua più limpidi e puliti d’Italia. E’ una di quelle destinazioni ideali per quei momenti nei quali si ha voglia di fare una bella gita fuori porta che unisce natura, divertimento e un po’ di cultura ma non si ha molto tempo a disposizione.
Un vero e proprio angolo di pace, un piccolo scrigno di tradizioni piemontesi immerse nella natura dei laghi e delle montagne ossolane.
Il borgo di Mergozzo ed il suo lago sono sicuramente un’ottima meta per passare qualche ora di relax, un magnifico posto per rigenerarsi e godere in pace delle bellezze naturali della zona.
Consiglio di godersi lì anche il tramonto, quando il panorama diventa davvero affascinante e l’atmosfera perfetta per i più romantici.
Mergozzo
Mergozzo e il suo lago
Il Lago di Mergozzo (lagh ‘d Mergheus in piemontese) ha una lunghezza massima di 2,5 Km, una circonferenza di circa 6 Km e raggiunge una profondità massima di 74 metri.
Caratteristica non da poco, le sue acque sono considerate tra le più pulite d’Italia, grazie all’assenza di grandi industrie nelle vicinanze, al divieto di utilizzo di barche a motore, e alla rete fognaria che scarica nel fiume Toce.
Si forma circa 15.000 anni fa, in seguito allo scioglimento dei ghiacciai, ma inizialmente è solo un piccolo lembo del Lago Maggiore chiamato Sinus Mergotianus. Con il passare del tempo, e a causa di continue alluvioni ed esondazioni del fiume Toce, si sono depositati detriti fino alla creazione di un lembo di terra che è andato a separare questo golfo dal Lago Maggiore, dando così vita ad un secondo lago.
Ad oggi, i due bacini sono collegati da un canale non navigabile lungo 2,7 Km.
Il Lago di Mergozzo è balneabile, ed anche se non può essere paragonato al mare, è una meta turistica molto gettonata già a partire dalla stagione primaverile soprattutto da stranieri ed appassionati di sport acquatici. Lungo il suo perimetro si trovano diverse spiagge di sabbia e in erba. Alcune sono libere, altre private ed attrezzate con area gioco per i bambini, ristoranti e servizi igienici.
Come detto si possono quindi praticare diversi sport acquatici, tra cui kajak, canoa, windsurf, e per gli appassionati anche pesca sportiva e carpfishing regolamentate.
Due diverse panoramiche del lago e di Mergozzo
Qualche notizia storica
L’area su cui sorge Mergozzo era abitata già dal Neolitico, come testimoniato dal Civico Museo Archeologico situato al centro del borgo e sede anche dell’Ecomuseo del Granito di Montorfano.
Dal 2004 infatti sono qui conservati i resti preistorici trovati sui versanti del vicino monte Montorfano. A Mergozzo sono state rinvenute anche due necropoli, una lungo la via diretta al Lago Maggiore e l’altra verso l’Ossola.
Mergozzo quindi è terra di antichi insediamenti, come dimostrano sia i reperti relativi alla preistoria e all’età del Bronzo, ma anche gli antichi strumenti utilizzati per l’escavazione e la lavorazione del granito e del marmo. Nel museo infatti viene descritta la storia e la lavorazione di questo materiale, simbolo delle identità culturale ed economica locali.
La fortuna di Mergozzo infatti è proprio legata alle numerose cave di pietra presenti in zona dalle quali si estraggono il granito verde, il granito bianco e il marmo di Candoglia.
L’abitato si compone di due rioni: Il rione Riva, più recente, che affaccia sul lago, e il rione Sasso, o Castello, che è l’insediamento originario.
Il borgo
Cammino tra gli stretti viottoli gustandomi un gelato e soffermandomi ad osservare gli scorci e i dettagli delle colorate case in pietra dal tetto spiovente addossate le une alle altre.
A ridosso del lungolago numerose barchette sono disposte a ventaglio sulle secche della piazza Cavour. I bar e i ristoranti sono abbastanza pieni, e numerosi turisti, soprattutto stranieri e famiglie, si godono la vista panoramica sullo specchio d’acqua.
Nel mio girovagare visito anche i luoghi di culto: la chiesa romanica di Santa Marta, risalente al XII secolo, la seicentesca chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta con il suo porticato delle cappelle e le sue opere d’arte, la chiesa di Santa Elisabetta, eretta attorno al 1623.
I luoghi di culto
Il vecchio olmo centenario
Nella piazza centrale di Mergozzo domina un antico olmo secolare, vero e proprio simbolo incontrastato del borgo. Secondo alcuni documenti storici questa pianta si trovava lì già 400 anni fa, come testimonia la più antica raffigurazione del paese conosciuta, la pala d’altare della Madonna del Rosario, dipinta nel 1623 da Carolus Canis, e conservata nella chiesa parrocchiale.
Pare che anticamente sotto di esso le autorità locali si riunissero per prendere le decisioni riguardanti la comunità e per amministrare la giustizia.
Attualmente l’albero è completamente cavo e sostenuto da supporti di metallo, ma è ancora verde e rigoglioso, ed è stato insignito del titolo di albero monumentale del Piemonte.
Il vecchio olmo di Mergozzo
Il Sentiero Azzurro
Se siete appassionati di trekking partendo da Mergozzo è possibile effettuare diversi percorsi tra i boschi.
Il più famoso è il Sentiero Azzurro, che conduce al villaggio di Montorfano grazie ad una mulattiera che costeggia il lago.
E’ un sentiero storico-ambientale lungo circa 3 Km, facile ed alla portata di tutti, percorribile in ogni stagione dell’anno. Si snoda lungo il versante orientale del Montorfano, la montagna di granito alta 794 metri che domina la zona, e conduce al paesino omonimo.
Tratti del sentiero sono lastricati e delimitati da muretti, ed il dislivello, di circa 150 metri, non è mai troppo impegnativo.
Dal centro di Mergozzo si arriva al borgo di Montorfano in un’oretta abbondante, dipende molto dal ritmo di camminata.
Imbocco il Sentiero Azzurro nella parte alta del borgo, dove il suo inizio è indicato da un cartello. Da qui prendo una strada a gradoni e proseguo costeggiando alcune belle ville residenziali fino all’imboccatura del sentiero vero e proprio.
Mi gusto il percorso con calma, lanciando spesso lo sguardo oltre gli alberi verso il lago, e fermandomi a leggere anche i pannelli informativi che raccontano la storia geologica del lago e delle tecniche di estrazione e trasporto del granito.
Passo dopo passo il Sentiero Azzurro mi conduce a Montorfano, dove si erge un piccolo tesoro di architettura romanica in mezzo allo sparuto gruppo di case e baite ristrutturate: la Chiesa di San Giovanni Battista. E’ un edificio di culto in granito che poggia sulle fondamenta di un complesso battesimale romanico paleocristiano.
Il villaggio è veramente suggestivo e vale la pena di essere esplorato, ma anche antichissimo, dato che a quanto pare viene citato per la prima volta in un documento dell’anno 885.
Da qui, per chi ha voglia di camminare ancora, si può raggiungere il belvedere che dà su un bel punto panoramico del luogo dove il Toce sfocia nel Lago Maggiore.
Per chi invece ha voglia di rilassarsi la cosa migliore è sdraiarsi nel grande prato di fronte alla chiesa e lasciarsi andare alla pace ed alla tranquillità che pervadono l’ambiente circostante.
Lo sapevate che…
Il marmo utilizzato per costruire niente meno che il Duomo di Milano proviene tutto dalla cava di Condoglia, frazione di Mergozzo e porta d’ingresso della Val d’Ossola. A partire dal 1387, per concessione del Duca Gran Galeazzo Visconti, la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano ha estratto questo pregiato marmo per costruire l’imponente cattedrale famosa in tutto il mondo.
Grazie al lavoro dei picasass, i lavoratori delle cave in dialetto locale, i pesanti blocchi venivano trasportati su grandi zattere da qui fino al capoluogo milanese tramite le importantissime vie navigabili del tempo, il Toce, il Lago Maggiore, il Ticino ed infine i Navigli.
La cava è ancora attiva oggi per i lavori di restauro del monumento. Quando infatti un pezzo del Duomo si deteriora viene sostituito con un altro identico, e lungo le rive del lago si trovano tuttora sparsi alcuni frammenti provenienti dalla cattedrale meneghina.
Cosa mangiare a Mergozzo
La tradizione gastronomica della zona è legata naturalmente al lago ed alle sue numerose specie ittiche: trota, persico, carpa, alborella e luccio, e non mancano i tipici ristoranti dove si possono assaggiare specialità a base proprio di questi pesci di lago insieme a piatti tradizionali della cucina piemontese.
Da assaggiare assolutamente la fugascina (focaccina), una fragrante pastafrolla sfornata calda e tagliata a quadri. Un pane dolce a base di burro, zucchero e uova, aromatizzato con marsala e limone. Un vero e proprio dolce tipico storicamente preparato in occasione dei festeggiamenti di Sant’Elisabetta che si trova in tutte le panetterie e pasticcerie del paese.
Informazioni utili
Come arrivare
Il Lago di Mergozzo è molto comodo da raggiungere in auto, e rappresenta una valida alternativa alle mete lacustri più celebri e blasonate della zona, come il Lago d’Orta e il Lago Maggiore.
Si trova a circa 100 km da Milano, 150 km da Torino e 220 km da Genova.
Bisogna prendere l’autostrada A26 Genova – Gravellona Toce, costeggiare un tratto del bellissimo Lago Maggiore ed uscire a Baveno/Stresa o a Verbania. Da qui, seguendo le indicazioni, nel primo caso proseguire lungo la SS33 del Sempione, nel secondo lungo la SS34, sempre fino a Fondotoce. Dopo pochi chilometri sarete arrivati a Mergozzo.
Essendo il paese molto piccolo, consiglio di lasciare l’auto in uno dei parcheggi situati poco fuori dal centro abitato. Sono a pagamento, ma il costo è piuttosto contenuto.
Per chi non fosse automunito si può raggiungere questa destinazione sia in treno che in autobus arrivando alla stazione di Verbania-Pallanza.
Dettagli pratici
Il Sentiero Azzurro si può percorrere dal centro di Mergozzo come ho fatto io oppure viceversa dal paesino di Montorfano, raggiungibile anch’esso in auto.
E’ fattibile per tutte le tipologie di persone dato che è anche molto ombreggiato e ci sono anche alcune panchine localizzate nei punti panoramici per chi necessita riposarsi. Non si può percorrere col passeggino, ma è perfetto anche per far fare due passi a bambini non troppo piccoli o amici a quattro zampe.
Per visitare Mergozzo durante l’estate invece si può prendere anche un trenino turistico che costeggia la parte occidentale del lago. Conduce dal Camping Continental (situato sulla riva opposta del lago) al piccolo borgo con andata e ritorno tutti i giorni ogni 20 minuti circa.
Cosa vedere nelle vicinanze
L’area geografica in cui si trovano Mergozzo e il suo lago è una delle più belle del Piemonte!
Qualora si voglia infatti esplorare la zona circostant,e a poca distanza si trovano alcune delle perle del Verbano Cusio Ossola: Verbania, Baveno e Stresa.
Mergozzo è confinante con la Riserva Naturale dei Canneti, e sul Montorfano si trova un tratto della Linea Cadorna, l’imponente sistema militare costruito nella prima guerra mondiale per difendere il confine, e del quale parlo in un altro dei miei articoli.
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