BRUNEI

PHOTO DIARY

Gennaio 2007, Bandar Seri Begawan, Brunei

Per un appassionato di letteratura di viaggio il Borneo rappresenta, insieme a Giava e Sumatra, un territorio leggendario e favoloso, l’ultima spiaggia di un Estremo Oriente misterioso, lontano anni luce dal mondo occidentale.
Ma è la prima volta che senti nominare Bandar Seri Begawan che inizi inevitabilmente a spaziare con la mente cercando di crearti nella testa una serie di possibili immagini più o meno realistiche di come questo luogo possa essere.
Quando poi scopri che in lingua locale significa “Porto dell’Onorato Dominatore” il livello di curiosità lievita nuovamente, dal momento che sai di trovarti nella capitale di uno dei veri e propri sultanati ancora esistenti, quello del Brunei. Influenzato fortemente dalla cultura malese, il Brunei è un Paese fortemente legato alle sue tradizioni e alla sua dinastia di sovrani.

La moschea di Jame’Asr Hassanil Bolkiah, progettata da un architetto italiano e sormontata da imponenti cupole d’oro che si scagliano su pareti di marmo di Carrara, si erge maestosa ed imperturbabile di fronte a me. Mi trovo improvvisamente circondato da un gruppo di giovani locali, presumo studentesse, incuriosite dai miei tratti somatici occidentali. Molte di loro sono coperte da capo a piedi, in perfetto stile islamico, da variopinti abiti locali realizzati con tessuti tradizionali, come il songket o il batik, accompagnati da scialli, i selendang, o da foulard, i tutung.
La componente religiosa la fa da padrona in questa piccola realtà indipendente del mondo. Il Brunei è un Paese le cui leggi si basano ancora sulla rigida sharia, la legge islamica, tanto che nel periodo natalizio si vieta anche il presepe.

La moschea di Jame’Asr Hassanil Bolkiah

La moschea di Jame’Asr Hassanil Bolkiah

La tappa successiva della visita alla città prevede la sosta di fronte al cancello dell’imponente Istana Nurul Iman, il Palazzo della luce della fede, residenza ufficiale del sultano del Brunei, il più longevo sovrano seduto sul trono dopo Elisabetta II d’Inghilterra.

E’ il monarca assoluto e signore incontrastato di un minuscolo Paese dove non si pagano tasse e la scuola è gratuita, il cui volto sorridente appare stampato addirittura su tutte le banconote.
L’uomo più ricco del pianeta fino a prima di essere scalzato dal podio da Bill Gates. Il proprietario di una ricchezza immensa derivante in larga parte dai proventi delle estrazioni di gas e petrolio, la quale si traduce nei simboli di un vero e proprio assolutismo dorato: cinquemila automobili, tra cui vari modelli da Formula Uno, svariate Ferrari e una flotta di seicento esemplari di Rolls-Royce, aerei che è in grado egli stesso di pilotare (tra cui niente meno che un Boeing 747), una carrozza d’oro tirato da cinquanta uomini, una dimora che conta 1.788 stanze e ben 200 mila metri quadri di parco, una collezione privata di concerti organizzati contrattando vip internazionali con contratti milionari fatti ad personam.

La carrozza d'oro del Sultano del Brunei

La carrozza d’oro del Sultano del Brunei

Tutti i paradigmi e gli stereotipi dell’immaginario collettivo che fanno di lui, il sultano Hassanal Bolkiah (semplificando, perché il nome completo è Haji Hassanal Bolkiah Al-Mu’izzaddin Waddaulah ibni Almarhum Sultan Omar Ali Saifuddien Sa’adul Khairi Waddien), uno degli uomini più invidiati del pianeta.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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