CIPRO

PHOTO DIARY

Ottobre 2006, Paphos, Cipro

Nel Mar Mediterraneo c’è un’isola con bellissime spiagge baciate dal vento ed un passato carico di storia, magia e leggenda. Un’isola dove puoi trovare un po’ di Grecia, di Turchia ed anche un po’ di Venezia. Una terra che da sempre sorride agli dei, tanto da essere considerata la patria di Afrodite, la dea della bellezza e dell’amore della mitologia greca.
Secondo il mito, in uno dei laghetti naturali dell’isola, la dea avrebbe incontrato Adone, il suo amante, e dopo la sua morte avrebbe deciso di lasciare una rosa per consolarsi della sua bellezza ormai perduta.

Durante il viaggio verso Paphos mi sono perso via nell’osservare il panorama, con quell’alternanza tra località balneari, entroterra montuosi ed accoglienti villaggi nascosti tra distese di agrumeti, dove anziani dalla pelle bruciata giocano a tablì bevendo caffè greco all’ombra di tralci di vite o di alberi da frutto.
In questo paesaggio dal sapore antico e quasi bucolico si trovano antiche rovine, le quali rappresentano la testimonianza del patrimonio archeologico e storico dell’isola. Ma anche delle sue due anime, quella turca e quella greca.

E’ una mattinata piuttosto calda nonostante la stagione, ed una leggera brezza marina rende l’aria quasi frizzante.
Paphos è considerata la città natale della dea Afrodite e, leggende a parte, posso constatare coi miei occhi durante la visita quanto le rovine siano ricche di elementi artistici ed architettonici rilevanti, come le domus romane ed i mosaici.
Trovo che gli edifici principali, intitolate a Dioniso, Aione, Teseo ed Orfeo abbiano dimensioni abbastanza imponenti, ma il punto di forza di tutto il sito sono sicuramente gli splendidi mosaici pavimentali che narrano episodi della mitologia greca: la morte del Minotauro, eventi della vita dell’eroe Achille, la lotta di Ercole con il leone di Nemea o quella di Orfeo tra le belve.

Mosaici pavimentali di Paphos

Mosaici pavimentali di Paphos

La guida spiega che il loro significato era collegato alla posizione all’interno degli edifici e dalla destinazione d’uso dei locali. I proprietari delle dimore dovevano essere personalità con un elevato status sociale considerando la ricchezza di particolari e i dettagli delle tessere.
Proseguo la visita sull’altura vicina, dalla quale è possibile osservare i monumenti della successiva epoca romana: l’Asklepeion, l’Agorà e l’Odeion. Tutta l’area è circondata da una cinta muraria che aveva lo scopo di contenere e difendere la città.

Come sempre quando mi trovo in siti come questo mi lascio trasportare dall’immaginazione, cercando di ricreare un’ambientazione più veritiera possibile di come potesse essere la città e l’area circostante ai tempi del suo massimo splendore.

Colonnato del sito archeologico di Paphos

Colonnato del sito archeologico di Paphos

Doveva essere sicuramente un luogo suggestivo e piacevole da abitare, con i suoi edifici di pietra e marmo lucenti ed illuminati dal sole, gli alti colonnati tra i quali farsi accarezzare dal vento, i mercanti intenti a proporre le loro merci dal sapore d’oriente, i crocchi di persone in toga intente a discorrere di arte e filosofia. Faccende e quotidianità ben lontane dalle incombenze e dalle tribolazioni politiche di Atene e Roma.

Il tutto contornato dal blu vivo del Mar Mediterraneo, a fare da cornice lungo la linea dell’orizzonte.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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