FINLANDIA

Cammino senza fretta lungo le stradine di ciottoli della Vanha Porvoo, la città vecchia, gustando il mio tortino di Runeberg.
Il cioccolato è una delle chicche culinarie più rinomate da queste parti, come le lumache.
Vicino alla piazza della cattedrale c’è anche una vera e propria fabbrica del cioccolato, la Pieni Suklatehdas, che tra le sue 60 varietà propone il cioccolato alla liquirizia salata, chiamato salmiakki.
Il tortino invece è dedicato a Johan Ludvig Runenberg, poeta e scrittore finlandese del XIX secolo, a cui Porvoo ha dato i natali.

Mi sforzo di memorizzare i nomi e i vocaboli che mi circondano ma rinuncio velocemente, del resto il finnico è a tutti gli effetti una delle lingue più complicate e ostiche da digerire per un figlio della linguistica latina come me.

Una tipica abitazione finlandese

Intorno si susseguono le caratteristiche casette di legno dipinte a colori sgargianti, ricostruite per la maggior parte in seguito ad un incendio avvenuto nel Settecento.
Arrivo di fronte alla cattedrale gotica, il tetto della quale è anch’esso stato ricostruito in seguito ad un incendio doloso ben più recente.

Ci metto circa un’oretta a girare tutta questa zona, che ospita circa 700 abitanti e raccoglie in una superficie abbastanza ridotta negozietti, bar, ristoranti e monumenti. La città vera e propria, chiamata Borgå in svedese, è ben più grande, con i suoi 48.000 abitanti, e deve il suo nome ad una antica fortezza (in svedese borg), ubicata lungo il fiume Porvoonjoki.

I caratteristici magazzini ocra di Porvoo

Il panorama che scorgo dal piccolo ponte è decisamente il migliore. Del resto è considerato uno dei più belli della Finlandia, ed è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

L’immagine silenziosa dei magazzini rosso ocra che si riflette sul fiume è il simbolo della pace di questo luogo un po’ fuori dal tempo, la perfetta via di fuga dalla frenesia del traffico e dalla routine quotidiana di Helsinki.