GUERNSEY

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Agosto 2007, Guernsey, Isole del Canale

A volte capita di ritrovarsi in angoli di mondo dei quali cui la maggior parte delle persone non conosce nemmeno l’esistenza, ma che possiedono una loro propria identità ed un passato storico rilevante nonostante le loro minuscole dimensioni.

E’ una giornata piacevole e seguo il consiglio della guida, un’affascinante signora dallo stile tipicamente inglese di nome Margareth, nel soffermarmi a godere ancora un po’ del panorama che si allarga dalla scogliera.
Il clima è mite durante l’estate in queste zone, ed il sole oggi non è molto forte. Il fatto inoltre che non ci siano troppe nuvole e che non piova permette di godere a pieno dei colori dell’ambiente circostante e del mare. Trovo che il paesaggio dalle scogliere dell’isola sia incantevole, e non mi stupisce che possa aver ispirato pittori come Renoir o scrittori come Victor Hugo, il quale ha vissuto qui per un certo numero di anni.
Le spiagge sono molto pulite e sembrano quasi incontaminate, e la presenza di piccole fortificazioni sparse qua e là rendono questa terra ancora più suggestiva.

Tratto di baia vicino a Saint Peter Port

Tratto di baia vicino a Saint Peter Port

Margareth sta spiegando di come questo piccolo arcipelago chiamato Isole del Canale abbia sempre costituito una sorta di terra di confine tra Francia e Gran Bretagna. La sua collocazione territoriale la pone più vicina al continente, esattamente all’uscita del canale di Saint Malò, ma per quanto riguarda l’aspetto politico è dipendente storicamente dalla Corona Britannica, in quanto il sovrano inglese riveste il ruolo storico di Duca di Normandia. Non appartiene però amministrativamente al Regno Unito, e non è nemmeno membro della Unione europea, ma grazie ad un trattato speciale ha accesso al mercato unico per lo scambio delle merci.

Così come tutti gli abitanti di questa terra Margareth parla inglese e francese e qualche parola di guernesiais, un dialetto locale di origine normanna molto antico, che a quanto pare è oggigiorno parlato fluentemente solo dal 2% della popolazione, per lo più anziani.
Oltre a questo antico linguaggio, le prove di antiche forme di civilizzazione delle isole sono i dolmen e i menhir di epoca neolitica e le anfore romaniche, testimonianze di antichi commerci col Mar Mediterraneo.

Barche nel porto di Saint Peter Port, capitale di Guernsey

Barche nel porto di Saint Peter Port, capitale di Guernsey

Margareth è una guida molto simpatica, e si dilunga un po’ nelle sue spiegazioni con alcuni racconti sulla storia e sulla vita quotidiana di queste isolette indipendenti.
Il primo relitto ad essere stato ritrovato nel porto della capitale, Saint Peter Port, è stato chiamato Asterix, in onore dell’eroe gallico dei fumetti, mentre le leggende parlano di invasori mitologici dai capelli scuri provenienti dal mare, che sono stati poi ricollegati storicamente ai mercenari aragonesi che nel 1372 hanno invaso l’isola al soldo del re di Francia.
Le isole sono state terra di corsari, dato che alcuni armatori e capitani di mare convertirono le loro licenze mercantili per trarre maggiori benefici e profitti economici sfruttando i costanti conflitti tra le nazioni confinanti.
Nella piccola capitale si trova l’Hauteville House, residenza di Victor Hugo che proprio qui ha scritto la sua opera più famosa, I miserabili, e quattro anni dopo I lavoratori del mare, un romanzo dedicato proprio agli abitanti di quest’isola.
La Little Chapel, che si trova sull’isolotto di Herm, è considerata la più piccola cappella al mondo, ed una specie di versione rimpicciolita della grotta di Lourdes. Vi ci celebrano anche i matrimoni a quanto pare, ma è talmente piccola che ci stanno a mala pena i due sposi.

Dopo questa serie di piccoli aneddoti locali proseguiamo la nostra visita lungo il territorio del cosiddetto Baliaggio di Guernsey, che forma appunto, insieme a quello di Jersey ed altre piccole isolette minori, le Isole del Canale.
Il territorio è pianeggiante, e questo ha da sempre favorito l’agricoltura e l’allevamento, tanto che la razza bovina locale è una delle più pregiate del mondo, ed anche i fiori che si coltivano vengono esportati in tutta Europa.

Manca solo l’ultima parte dell’isola da visitare, la piccola e suggestiva capitale, con le sue case in granito e le viette anguste, che si inerpicano partendo dalla spiaggia e raggiungono i punti più alti delle colline circostanti.
Lì Margareth ha promesso di farci assaggiare un tè alla cannella assolutamente squisito, che lei adora servire insieme ai buonissimi scones, i biscotti tipicamente inglesi preparati dalla sorella.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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