POLONIA

PHOTO DIARY

Agosto 2007, Marlborg, Polonia


Dantzig est la clé de tout
!

– NAPOLEONE BONAPARTE

Sono passati esattamente duecento anni da quel lontano giorno del 1807 in cui è stata detta questa frase su Danzica, sentenziando per sempre il suo valore strategico e la sua importanza storica.
Ma Danzica è stata la chiave di tutto anche prima, durante il Medioevo, quando diventa la roccaforte dei Cavalieri crociati dell’Ordine Teutonico, e lo sarà anche dopo il 1807. Perché proprio nel suo porto, alle ore 4:45 del 1º settembre del 1939, una cannonata sparata dalla corazzata tedesca Schleswig-Holstein darà il segnale d’inizio della seconda guerra mondiale.

Una visita di Danzica permette di comprendere in pieno quanto essa sia il risultato del miscuglio di eredità lasciate da tutte le culture che nel corso dei secoli vi si sono stabilite. Tedeschi, polacchi, baltici, olandesi e scozzesi hanno lasciato qui la loro impronta indelebile negli edifici, come dimostrano il gotico baltico della Basilica di Santa Maria, o il manierismo olandese della Porta d’Oro, esempio tra i più significativi dell’architettura fiamminga dell’Europa centro-orientale.

Ma lo si comprende anche nel modo di vivere dei suoi abitanti, mai troppo tedeschi né tanto meno esageratamente polacchi, e per questo da sempre considerati come diversi da entrambe le parti ma ugualmente importanti ed indispensabili.

Fontana di Nettuno di Danzica, nel Mercato Lungo (Długi Targ)

Fontana di Nettuno di Danzica, nel Mercato Lungo (Długi Targ)

Ed infine dalle sue tradizioni e nelle sue specialità, come la Danziger Goldwasser, il liquore a base di oli essenziali ed erbe aromatiche che raggiunge la gradazione alcolica di 40 gradi, e che è stato inventato qui a Danzica dall’olandese Ambrosius Vermöllen nel 1598.
Una bevanda non banale, dato che il suo nome significa “acqua dorata”. La sua composizione infatti include tra gli ingredienti anche scaglie d’oro da circa 22 carati, ed al suo prestigio si lega ovviamente anche una leggenda.
Pare che re Sigismondo III, in visita ufficiale alla città dopo l’incoronazione, avrebbe ricevuto in dono la Goldwasser, e di conseguenza, molto probabilmente ubriaco, ne avrebbe decantato le lodi per tutta la durata del soggiorno.

Danzica può vantare una storia millenaria, eventi significativi e grandi imprese militari, ma è ammirando l’esterno del Castello di Marlborg che mi rendo conto davvero del glorioso passato di questa terra.
Trovarsi di fronte alla imponenza delle sue mura ed alla maestosità dei suoi torrioni provoca effettivamente brividi di ammirazione. Il suo aspetto fiabesco, unito alla solidità del suo stile gotico, danno a tutta questa struttura di mattoni rossi un fascino immortale che riempie gli occhi e resta impresso nella mente.

Si erge sulla sponda sudorientale del fiume Nogat, antica via di comunicazione che favoriva gli spostamenti delle persone e gli scambi commerciali e culturali in tutta la regione.
La fortezza è stata edificata dai Cavalieri dell’Ordine Teutonico, un’antica e prestigiosa comunità di crociati tedeschi che si sono distinti per le guerre di religione nel Nord Europa, in particolare contro i regni pagani lituani e la Repubblica ortodossa russa della città di Novgorod. Il suo nome originario in lingua germanica era infatti “Ordensburg Marienburg”, essendo dedicato alla Vergine Maria, la protettrice dell’Ordine.
Le sue fondamenta sorgono su un antico convento in seguito ampliato e trasformato in una vera e propria fortezza, e l’arco temporale di edificazione risale al XIII secolo. Se penso che la struttura muraria supera di ben quattro volte quella del castello di Windson in Inghilterra, e che nel periodo del suo massimo splendore poteva ospitare anche 3.000 persone, non è difficile realizzare quanto la sua presenza fosse preponderante a livello militare e sociale in tutta quest’area geografica.

Statue dei Cavalieri Teutonici nel cortile del castello

Statue dei Cavalieri Teutonici nel cortile del castello

Una volta incominciato il percorso guidato, mi perdo in contemplazione di tutte le aree che la guida lentamente ci mostra, prestando attenzione alle spiegazioni storiche, agli aneddoti leggendari ed i racconti sulle vite di coloro che dimoravano qui durante quei tempi difficili ma allo stesso tempo gloriosi.
Al suo interno sono ospitate numerose chiese e cappelle, come quella privata dei signori del castello, dedicata a Sant’Anna, ed un museo, creato grazie ad una donazione del collezionista Theodore von Blell nel XIX secolo. Insieme a tutta la fortezza il museo appartiene alla lista dei Patrimoni dell’umanità UNESCO, e la sua sezione archeologica ospita addirittura alcune tegole provenienti dalla muraglia cinese e dalla Città imperiale di Pechino, nonché una vastissima collezione di monete antiche.
Gli elementi che più attirano la mia attenzione sono gli oggetti e i reperti che fanno parte della storia della fortezza, e che si ricollegano alla vita quotidiana che vi si svolgeva. Insieme ovviamente alle numerose armature, agli incartamenti d’epoca e alle pregiate stampe.

Tutti gli oggetti ed ogni mattone di questa imponente struttura trasudano storia e rappresentano l’eredità culturale di coloro che qui hanno vissuto e combattuto. Questa inespugnabile fortezza, utilizzata anche durante il dominio nazista come sede di numerosi incontri e conferenze, rimane uno dei simboli della grandezza di questo paese, la Polonia, che tanto ha contribuito alla storia ed al destino di tutto il continente europeo.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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