REPUBBLICA DOMINICANA
PHOTO DIARY
Il motoconcho è come un taxi, ma viaggia solamente su due ruote. Primo perché è una motocicletta, e secondo perché è proprio così che gli abitanti chiamano i taxi in Repubblica Dominicana, dato che è la combinazione delle tre parole moto, con e chofer (autista).
E’ una motocicletta ma si comporta proprio come un mezzo a quattro ruote, tanto che è abbastanza comune vederne in giro per le strade con a bordo anche più di quattro persone tutte insieme, o addirittura di vederli utilizzati in alternativa a furgoni e camion per il trasporto di oggetti molto pesanti come lavatrici o tavoli.
Ed ecco che, a distanza di anni, mi ritrovo a bordo di questo taxi veloce, condotto da un simpatico autista dal sorriso plastico appiccicato sul volto, a vagare ancora una volta per le strade di questa esuberante e dinamica isola tropicale dalle sabbie bianchissime ed il mare cristallino.
Una terra dalla storia affascinante e forse poco conosciuta, un tempo colonia spagnola ed ora ugualmente colonizzata da multinazionali e dai colossi alberghieri più rinomati e famosi al mondo. Una terra dove, nonostante le spinte urbanistiche locali e quelle imprenditoriali straniere, si riesce ancora a perdersi nel fascino di una natura verdeggiante e selvaggia, o tra le note del merengue o della bachata, le colonne sonore della vita quotidiana dei suoi abitanti.
La prima volta che ho messo piede in Repubblica Dominicana era il 2004, durante il classico viaggio post laurea insieme a due amici. Le bellezze naturalistiche ed il mare di Punta Cana mi erano rimasti nel cuore. Così come la cortesia, lo spirito e l’attitudine dei suoi abitanti.
I viaggi lungo le strade in motoconcho facevano parte di quei ricordi, e si ricolorano e rinnovano oggi come se tutto questo tempo non fosse mai trascorso.
In realtà la viabilità da queste parti è buona, ma le condizioni delle strade variano notevolmente e possono passare dall’eccellenza al pessimo stato a seconda di dove si debba andare. E’ lungo le strade piccole che si corrono i pericoli maggiori per la presenza di altri veicoli o motociclette, e per la grande quantità di dossi e di buche. Di notte anche non è molto prudente muoversi da soli se non si conoscono le strade, e per questo è sempre meglio farsi portare.
Incorrere in spiacevoli contrattempi, come forare o danneggiare uno pneumatico, o rimanere senza benzina, sono sempre cose da cercare di evitare. Ma anche questo fa parte dello spirito avventuroso con il quale ci si deve approcciare a vacanze o a soggiorni in questi luoghi.
Anche perché alla fine sono spesso queste le esperienze che rendono i viaggi indimenticabili anche per chi è alla ricerca di relax e riposo.
Il porto di La Romana è ormai lontano alle mie spalle e la serata inizia a delinearsi attimo dopo attimo. Adoro percorrere le strade ed osservare quello che mi circonda senza dovermi curare di guidare e tenere gli occhi sulla strada.
Qui le bellezze naturali sono da cartolina a qualsiasi ora della giornata, e questa zona del Paese mischia campi di canna da zucchero con spiagge bianche, foreste e centri abitati. Sulle coste delle isole di Saona e Catalina le tartarughe nidificano spiaggiandosi di fronte a barriere coralline straordinarie, e la fauna marina brulica e domina gli abissi profondi delle acque del mare.
So che ancora una volta questa terra non mi deluderà. La cucina creola con le sue specialità mi attende, e non ho dubbi che la vita notturna saprà ancora una volta riempirmi le ore della notte al ritmo di balli latino americani. I quali qui vengono veramente ballati ovunque, anche negli autolavaggi, che nel fine settimana si trasformano in vere e proprie balere.
Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!
Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!
Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.
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