SRI LANKA

PHOTO DIARY

Gennaio 2007, Colombo, Sri Lanka

Il tuk-tuk sfreccia rapido tra le vie della città, e mi diverto a interrogare il conducente facendogli domande a raffica su tutto quello che ci scorre davanti agli occhi. E’ una ragazzo giovane, simpatico, che mi dice di essere cingalese e di vivere poco fuori città.
Per un europeo risulta spesso difficile distinguere i tratti somatici tra indiani, tamil, cingalesi e tutte le altre etnie che popolano queste terre.

Il tuk-tuk è un mezzo di trasporto curioso. Adoro farmi trasportare da questi mezzi motorizzati a tre ruote. Sono colorati, chiassosi, senza protezioni e perennemente in balia dei caos urbani tipici delle città cresciute troppo in fretta di questo lato di mondo.

Un tuk-tuk tra le strade di Colombo

Un tuk-tuk tra le strade di Colombo

Colombo è davvero una città dalle mille anime. Qui oriente e occidente si incontrano praticamente da sempre. Da quando l’uomo ha iniziato a viaggiare, considerando che già duemila anni fa era fulcro dei commerci tra i mercanti romani, quelli cinesi e arabi.
Ma è con i colonizzatori europei che la città e tutta l’isola diventano un centro nevralgico di tutta l’area.
Prima i portoghesi, che ne hanno fatto la capitale del Regno di Ceylon nel XVI secolo. Poi gli olandesi, sotto il cui dominio è diventata il centro amministrativo della rinomata Dutch East India Company. Ed infine gli inglesi, che l’hanno inglobata nell’Impero britannico alla fine del 1700, facendola diventare una città moderna e contemporanea, conosciuta come “il giardino d’Oriente”.

L’aspetto che diverte molto il mio autista è il fatto che molti turisti siano convinti che il nome della città derivi da Cristoforo Colombo. Mi spiega che in realtà il nome Colombo deriva dal termine cingalese kolon thota, che tradotto significa “porto sul fiume Kelani” . Quindi non c’è proprio nulla a che vedere con il noto navigatore genovese.

I suoi enormi viali, i palazzi e le abitazioni coloniali ti fanno respirare una sorta di profumo europeo, che si mischia con gli odori delle spezie provenienti dalle variopinte bancarelle dei mercati etnici. Come nel quartiere di Pettah, dove la moltitudine dei venditori ambulanti ti fa assaporare l’essenza del vero commercio locale.

Ma anche l’aspetto religioso si respira nell’aria calda e umida, a volte soffocante.
Il Paese è fortemente caratterizzato da discordie e problematiche derivanti dalle fedi che nei secoli si sono mischiate e sovrapposte, e che tuttora convivono in una situazione di equilibrio precario.

Dettaglio del Tempio induista Sri Kailawasanathan Swami Devasthanam Kovil

Dettaglio del Tempio induista Sri Kailawasanathan Swami Devasthanam Kovil

Ti perdi nell’osservare i meravigliosi dettagli dei suoi luoghi di culto, come la Moschea Jami Ul Alfar (una delle più antiche della città), con il suo edificio a strisce bianche e rosse e la splendida torre dell’orologio. O come il coloratissimo Tempio Sri Kailawasanathan Swami Devasthanam Kovil,  dedicato agli dei Ganesha e Shiva, o la Cattedrale cattolica di Santa Lucia, adornata da colonne e statue.
Grandi opere del passato che si uniscono a quelle più recenti, tra le quali spicca la Colombo Lotus Tower, una torre alta 350 metri. In un connubio di passato e presente che va vissuto riempiendosi lo spirito con le molte anima di questa assolata città.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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