SUDAFRICA

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Febbraio 2023, Cape Town, Sudafrica

Il sole è forte ma fa abbastanza fresco, del resto ogni giorno qui a Cape Town il vento marino chiamato Cape Doctor soffia dal mare, mantenendo pulita l’aria e rendendo il clima salubre e più mite.
La “Città madre” mi avvolge nel suo abbraccio urbano caldo e accogliente.
Mi piace questo soprannome, ha una sorta di significato ancestrale, e rispecchia il fatto che la città è stata il primo insediamento europeo del Sudafrica.

Mi trovo al centro del nucleo originario della città, il City Bowl, che si trova in una depressione circondata dai grandi rilievi montagnosi tra i quali spicca l’iconica montagna della Tavola, la Table Mountain.

Tutta la storia del Sudafrica moderno (dallo storico sbarco dei primi coloni olandesi al primo discorso di Nelson Mandela dopo la sua scarcerazione) ha lasciato qui indelebili tracce culturali e architettoniche. Gli antichi edifici in stile coloniale olandese e inglese di epoca vittoriana convivono con grattacieli, hotel, moderni quartieri residenziali e lussureggianti giardini botanici.

E’ una città che fa parte della storia di questo Paese.
Qui già nel 1901, precedendo di oltre 40 anni l’inizio ufficiale dell’apartheid, le autorità del Capo confinarono la popolazione nera in quelle che oggi sono le township (quartieri poveri) di Cape Flats per combattere un’epidemia di peste bubbonica.

La Cape Town moderna è una città in costante evoluzione. Il centro urbano è più sicuro rispetto ad altre aree, ma la vasta maggioranza degli abitanti che vivono nei Cape Flats soffre di problemi sociali, economici e sanitari.

Nonostante tutto comunque è una delle principali mete turistiche del Paese ed è ricca di attrazioni, dal celebre lungomare alle spiagge (la spiaggia di Blouberg è un must per windsurfer e kitesurfer), dalla funivia che porta sulla vetta della Table Mountain ai numerosi battelli che organizzano escursioni alle isole vicine, tra le quali Robben Island.
E’ il punto di partenza dei principali itinerari turistici del Sudafrica meridionale: la Garden Route per praticare l’osservazione dei cetacei, la Wine Route nella zona dei vini e dei rilievi montuosi, la Mountain Route, verso i panorami desertici del Karoo.

Cape Town dalla Table Mountain

Cape Town dalla Table Mountain

In generale quindi quando si pensa al Sudafrica sono tanti i simboli e le icone che vengono in mente, ma se si pensa a Cape Town per la maggior parte delle persone nel mondo l’immagine più famosa è quella della Table Mountain.

Questa montagna lunga tre chilometri dalla particolare forma piatta è una delle panoramiche più caratteristiche di questa città. E’ un parco nazionale protetto, una destinazione fantastica per gli amanti della natura e del trekking.
E’ anche niente meno che una delle Nuove sette meraviglie del mondo naturali, secondo la selezione operata nel 2011 dalla stessa società svizzera che ha eletto le Nuove sette meraviglie del mondo moderno.

Per salire alla Table Mountain prendo la funivia con cabine che si trova appena fuori dal centro della città.
E’ stata inaugurata nel 1929 e può trasportare fino a 65 persone. La cosa che fin da subito più mi affascina è che ruota su sé stessa per consentire una vista ideale da ogni lato a tutti i passeggeri.

L’ascesa alla cima della montagna dura solamente pochi minuti, ma lo spettacolo è veramente incredibile!

Durante la risalita posso ammirare il complesso di rilievi circostanti che include a est il Picco del Diavolo e a nord la Testa di Leone e la Signal Hill.
Scorgo alcuni coraggiosi scalatori che hanno deciso di sfidare le proprie abilità risalendo a piedi la montagna lungo impervi sentieri e arrampicandosi tra le rocce. 
La montagna della Tavola è alta 1086 metri e sovrasta letteralmente Cape Town. La parte frontale è rivolta verso la città ed è sostanzialmente diritta, mentre il versante opposto ha una morfologia più complessa.

La silhouette della Table Mountain

La silhouette della Table Mountain

Uno volta giunto in cima cammino lungo il sentiero circolare che costeggia il perimetro e raggiungo a piedi il punto più alto, il Maclear’s Beacon, che prende il nome da un segnale postovi da Thomas Maclear come punto di riferimento per calcoli trigonometrici.
C’è una vegetazione strana, una sorta di macchia mediterranea con un’elevata biodiversità (sulla Table Mountain si trovano centinaia di differenti specie di piante e fiori).

C’è un po’ di foschia qui su, e fa anche un po’ freddo, del resto la cima è spesso avvolta da una coltre di nubi che, coerentemente con il nome della montagna, viene chiamata “tovaglia”.
Ma la visuale è troppo bella per non godere a pieno dello splendido panorama a 360 gradi che la natura oggi mi sta regalando. 

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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