UCRAINA

PHOTO DIARY

Luglio 2007, Odessa, Ucraina

La macchina da presa e la magia del cinema hanno lo straordinario potere di rendere un luogo immortale non solo sulle pellicole cinematografiche, ma anche, soprattutto, nella memoria degli spettatori.

Un esempio di questo è la celebre e maestosa scalinata che congiunge il centro di Odessa ed il Mar Nero, l’intramontabile scenario di quella che viene considerata una delle pellicole più influenti della storia del cinema, e per i suoi valori tecnici ed estetici uno dei migliori film del Novecento.

Percorrerla gradino dopo gradino ti fa sembrare di essere davvero all’interno del capolavoro La Corazzata Potemkin, realizzato da Sergej Michajlovic Ejzenštejn nel 1925.
Molti in Italia conoscono questa pellicola per la parodia cinematografica che viene costruita ad hoc in uno dei capitoli della saga cinematografica del ragionier Fantozzi, nella quale uno dei dirigenti dell’azienda obbliga dipendenti e relative famiglie a recarsi, almeno una volta alla settimana, all’odiato cineforum aziendale per assistere alla visione di interminabili lungometraggi del cinema d’essai.

La grande scalinata di Odessa

La grande scalinata di Odessa

Arrivo a metà delle dieci rampe che la compongono e lancio una sguardo al panorama circostante che si allunga verso la parte portuale della città. Già da qui la scalinata sprigiona una sorta di potere illusionistico grazie al quale la prospettiva sembra mutare di gradino in gradino.
Una mamma che fatica con una carrozzina in bilico tra i gradini mi catapulta ancora di più nella scena della folla massacrata.

Siamo nella Odessa del 1905, e a bordo dell’incrociatore Potemkin vi è un grave malessere, dato che i marinai mal sopportano i continui soprusi del comandante. La situazione degenera e diventa ammutinamento quando uno dei marinai si rifiuta di mangiare cibo avariato. A questo punto viene ordinata la fucilazione di una parte dell’equipaggio, ma i soldati si rifiutano di fare fuoco. La rivolta però si propaga tragicamente quando l’uomo viene ucciso da uno degli ufficiali. Gli abitanti della città decidono di scendere in piazza per solidarietà, ma gli inflessibili soldati cosacchi dello Zar sparano sulla folla, uccidendo anche donne, vecchi e bambini. Ed è proprio questa la scena che immortala e consegna per sempre alla storia la scalinata, dove avviene il massacro degli abitanti che fuggono inermi dai soldati che avanzano.

Monumento ai caduti di Odessa

Monumento ai caduti di Odessa

Centonovantadue gradini che da quel momento sono diventati un simbolo della rivolta operaia contro il sistema zarista, ed uno dei monumenti più visitati di Odessa, da sempre importante snodo commerciale del Mar Nero e controverso crocevia culturale tra capitalismo occidentale, imperialismo sovietico e influenze mediorientali.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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