Ho pensato a lungo se pubblicare un articolo come questo, ma credo che sia necessario. Questo perché prima di tutto Viaggi tra le dita è un blog personale, e poi perché ritengo sia il giusto strumento per fare un po’ d’ordine tra i pensieri in questa situazione surreale che stiamo vivendo da troppo tempo.
Parto da un punto abbastanza scontato ma fondamentale.
Questo blog nasce nella primavera del 2021, un periodo che spero possa essere il trampolino di lancio per un lento ma costante e definitivo ritorno alla normalità.
Dopo questa piccola premessa faccio un passo indietro al primo lockdown del 2020, quando come tutti avevo avuto la speranza che si trattasse di qualcosa di temporaneo e circoscritto.
Sappiamo bene come in realtà però le cose siano poi inesorabilmente precipitate. Penso che da allora l’aspetto peggiore di tutto sia stato il sentire ridondare ovunque che l’emergenza non solo non sarebbe finita presto, ma che sarebbe stato difficile uscirne nel breve periodo!
Ed infatti eccoci qua… ancora imballati dopo più di un anno.
La gestione del tempo
C’è un passaggio del Signore degli Anelli di Tolkien nel quale Gandalf, rivolgendosi all’amico Frodo dice:
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Vale per tutti quelli che vivono in tempi come questi, ma non spetta a loro decidere; possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso.
Già … il tempo… così come è stato importante il modo in cui abbiamo deciso di trascorrere il tempo durante l’ultimo anno, è ugualmente importante sapere come trascorreremo quello che verrà.
L’isolamento limita lo spazio ma non le opportunità. E’ un momento poco confortevole ed innaturale, nella maggior parte dei casi inusuale, ma spesso è essenziale se si vuole veramente capire sé stessi.
E la solitudine e le restrizioni di questi mesi mi hanno fatto ancora di più comprendere una cosa, e cioè capire quello che mi è mancato di più.
“
Tra vent’anni sarai più dispiaciuto per le cose che non hai fatto che per quelle che hai fatto.
– MARK TWAIN
Sebbene il dover rinunciare a eventi o momenti di vita sociale sia stato difficile, il problema più grande è stato per me il non potermi più prendere spazi di assoluta libertà e sane boccate d’ossigeno viaggiando.
Nonostante questo ho rinunciato a viaggiare, e non ho mai accettato di buon occhio l’atteggiamento di coloro che in tutti questi mesi partivano sfidando tutto e tutti nel nome del “viva la normalità” o “io sto bene e vado dove mi pare!”, perché molto probabilmente è anche per colpa loro che ci troviamo tuttora in questo incubo.
Travel restrictions
Torniamo a viaggiare!
Tutto questo non si dissolverà per magia, lo sappiamo tutti.
Ma voglio essere ottimista, perché anche dalle situazioni peggiori bisogna saper tirar fuori il lato positivo e utile.
La capacità di adattamento è la cosa più importante, è quella che ti fa sopravvivere e ti mantiene vivo in ogni circostanza. Forse dovrò cambiare il mio approccio al viaggio, ma tornerò a farlo ancora più di prima, di questo sono sicuro!
E questo credo che varrà per molti.
Sono d’accordo infatti sul fatto che la pandemia abbia ormai modificato in generale l’approccio di molti al viaggiare, e questo da un certo punto di vista non è del tutto un male. La maggior parte delle persone da adesso in poi sfrutterà molto meglio il proprio tempo per farlo, e il primo viaggio che farà sarà con ogni probabilità verso la classica destinazione dei propri sogni.
Lavoro da sempre nel mondo del turismo, e sono convinto che sia uno dei settori maggiormente in grado di adattarsi ai cambiamenti e a risorgere dalle ceneri. E’ stato uno dei più colpiti, ma non ha mai smesso di rispondere costantemente alle preoccupazioni dei viaggiatori per infondere fiducia e fare la differenza.
E quindi, mentre le restrizioni tenderanno sempre di più a diminuire (incrociamo le dita) grazie alla campagna vaccinale, un consiglio potrebbe essere quello di considerare anche per quest’estate destinazioni più tranquille e meno gettonate.
Con la diminuzione del turismo di massa si potranno anche nel 2021 “rivendicare” le proprie città. I prezzi elevati renderanno i viaggi internazionali un lusso per pochi ancora per un po’, e le vacanze trascorse nei dintorni di casa continueranno a stimolare l’interesse per gite fuori porta alla scoperta di luoghi vicini ma sconosciuti.
Sicurezza, sostenibilità, fiducia e semplicità sono le parole chiave per i viaggi del futuro, insieme ovviamente a tutte le nuove tecnologie che diventeranno la base per potersi spostare.
Speriamo, in conclusione, che questa crisi possa diventare un’opportunità per ripensare in meglio al turismo che verrà.
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