MESSICO
PHOTO DIARY
Ho spesso cercato di immaginarmi il momento nel quale i primi conquistadores spagnoli si ritrovarono di fronte a quelle che erano le antiche città precolombiane dei popoli Maya e Aztechi.
In quel frangente di storia dell’uomo due mondi completamente diversi tra loro si andavano per la prima volta a congiungere dando luce a quello che oggi è il Messico.
Al di là di quello che questo splendido Paese offre dal punto di vista turistico, la sua eredità storica rimane ancora oggi tangibile e visibile ai nostri occhi sotto forma dei suoi siti archeologici più importanti, come Chichen Itza, Tulum e Cobà.
Ed è allungando il mio sguardo verso la linea dell’orizzonte, immergendomi nell’infinità dell’oceano, che posso immaginare che proprio qui a Tulum, una mattina di centinaia di anni fa, qualcuno vide quelle navi arrivare spinte dai venti.
Una delle strutture ancora ben conservate del sito, arroccata su una scogliera alta più di dieci metri a picco sul mare, è proprio dedicata al dio del Vento, Kukulcan, una delle divinità più importanti della mitologia Maya.
Anche il nome originale di Tulum, Zamà, si può tradurre come “Luogo del sole nascente”, e ciò nasce dal fatto che questa antica città fortificata è collocata esattamente ad Est, in direzione del sole che sorge.
Era stata costruita in modo tale da risultare praticamente inattaccabile, come dimostrano le sue alte mura circostanti e la posizione geografica, divenendo nel tempo un centro commerciale molto importante della penisola dello Yucatán. In realtà fu probabilmente la prima delle città Maya ad essere invasa e conquistata dagli spagnoli proprio perché per paradosso si trovava sulla costa.
Le antiche strutture si alternano a palme e fiori di cactus, e se si è fortunati è possibile avvistare qualche iguana sorniona nascosta tra la bassa vegetazione. Il Castillo, l’edificio più grande che aveva la funzione di faro, o il Tempio degli Affreschi, dedicato alle varie divinità, sono tuttora in buono stato di conservazione. Mi piacerebbe poter scalare alcuni dei monumenti più grandi ma sono recintati e non è possibile farlo.
La temperatura è torrida e il sole picchia molto duro. Purtroppo la vegetazione è rigogliosa ma bassa e le rovine stesse non hanno molte zone d’ombra. Ma è normale questo clima in questo periodo dell’anno per la famosa Riviera Maya, una delle aree più gettonate di questo paese. Grazie alle sue famose località turistiche di Cancun, Playa del Carmen (dalla quale Tulum dista circa 60 chilometri), e Cozumel (che in lingua Maya significa “Isola delle rondini”), accoglie ogni anno milioni di turisti e visitatori di tutte le tipologie e nazionalità.
Qualcosa si muove tra le piante poco distanti e mi distraggo per scoprire di cosa si tratta. Scopro con piacere e divertimento che si tratta di un’iguana, del resto la popolazione locale di questi rettili da queste parti è molto grande.
Mi cammina lentamente davanti, attraversando la strada con la sua andatura flemmatica ed a tratti un po’ spocchiosa, incurante delle decine di persone che la fotografano. La seguo con gli occhi prima che si perda nuovamente nell’oscurità della vegetazione, e alzo di nuovo lo sguardo verso l’orizzonte, per ammirare e perdermi di nuovo nella bellezza dei riflessi dorati creati dai raggi del sole sull’acqua.
Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!
Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!
Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.
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