VERCELLI
PIEMONTE
“
Temporal ‘ns’al Monfrà, pija la sapa e scapa a cà, temporal ‘ns’la montagna, pija la sapa e va ‘n campagna.”
(Temporale sul Monferrato, prendi la zappa e scappa a casa, temporale sulla montagna, prendi la zappa e va in campagna)
(Questo antico proverbio piemontese suggerisce che nel vercellese il maltempo arriva generalmente dal Monferrato, e quindi da sud. Pertanto non ci si deve allarmare se le nuvole giungono dalle montagne situate a nord)
AGRICOLA
Grazie ai milioni di quintali di riso coltivati, ogni anno Vercelli è considerata la capitale europea del riso. E’ inoltre la sede della più importante borsa azionaria specializzata nella contrattazione di questo cereale, e della CRA-RIS, Stazione sperimentale di Risicoltura e delle Coltivazioni irrigue.
Il vercellese è caratterizzato dal paesaggio delle risaie, belle da percorrere in bicicletta da metà aprile a metà maggio. In questa stagione le pianure divise simmetricamente dai filari di pioppi e sommerse d’acqua rispecchiano i colori e le tonalità del cielo, e i confini si fondono tra loro.
Un’immagine storica e struggente è quella delle mondine, le braccianti agricole stagionali sfruttate proprio nelle risaie. Ritratte spesso in quadri e descritte in poesie e romanzi, rappresentano un tipico esempio di proletarizzazione agricola e delle dure condizioni di vita riservate alle donne, ma anche della loro lotta per l’emancipazione economica e famigliare.
Spighe al tramonto
AUSTERA
Vercelli ha rivestito in età medievale un’importanza strategica notevole per la sua posizione di collegamento tra la pianura piemontese, i valichi alpini e la Francia. Anche nel suo toponimo è celato il suo ruolo più antico. Nella Historia patriae monumenta scriptorum si legge infatti che la parola tedesca wehre (guardia, difesa), e quella di Cel (Celti) formino l’antico nome di Wercel. Esso, tradotto, significherebbe “stazione di difesa dei Celti”, fondatori ed abitanti della città già in età preistorica e prima del dominio romano dal II sec. a. C., durante il quale diventa Vercellae.
La città ha dato inoltre i natali ad alcuni illustri Cavalieri Templari tra cui Uguccione, Gran Precettore d’Italia, e Antonio Sicco, Segretario dei Templari in Palestina.
In Valsesia si mantengono vivi i costumi spartani e le antiche tradizioni delle comunità montane di origine germanica, i Walser.
Casa Walser di Alagna
PRECISA
Vercelli viene soprannominata la “città delle 8 ore”. Non molti sanno infatti che proprio qui si è raggiunto per la prima volta il traguardo delle 8 ore lavorative, limite legale che viene rispettato ancora oggi. Dopo diversi scioperi, tra cui quello famoso del 1° giugno 1906, e agitazioni sociali, i lavoratori delle risaie ottengono infatti la riduzione dell’orario di lavoro a 8 ore giornaliere. Questa conquista sociale venne poi confermata e ampliata a tutto il Paese da una legge nazionale nel 1919.
La città e molti dei comuni che punteggiano le campagne della provincia sono aree urbane piuttosto sobrie e composte. La precisione dei campi, delle stradine che li costeggiano e dei grandi casolari squadrati che spuntano qua e là lungo l’orizzonte rendono il paesaggio gradevole e molto lineare. Terre silenziose, un po’ noiose forse, ma sicuramente ordinate.
Piazza Cavour a Vercelli