ISOLE CAYMAN

PHOTO DIARY

Novembre 2010, Hell, Grand Cayman, Isole Cayman

Se mi soffermo a pensare che sto passeggiando sopra l’inferno di un vero e proprio paradiso la cosa mi appare a tutti gli effetti alquanto surreale e assolutamente contraddittoria.
Ma niente a che vedere con Dante Alighieri e la sua Divina Commedia o qualche libro di James Brown.

Sono a Hell, parola inglese che in italiano significa appunto inferno, una cittadina che si trova a pochi minuti da George Town, la capitale delle Isole Cayman. E’ un luogo unico al mondo, con un paesaggio piuttosto singolare. Si dice si sia formato svariati milioni di anni fa grazie al ritirarsi del mare, ed è composto da rocce calcaree irregolari di colore nero che spuntano insidiose dal terreno con punte aguzze. Ci si deve camminare sopra su delle apposite piattaforme di legno, e lo chiamano Hell perché la leggenda dice che se lanci un sasso il rumore dell’eco sembra che arrivi fino alle viscere della Terra.

Le rocce calcaree a Hell

Le rocce calcaree a Hell

E’ affascinante, lo ammetto. Ma non è l’unico luogo caratteristico di queste isole situate del Mar dei Caraibi tra Cuba e la Giamaica, e conosciute già ai tempi di Francis Drake con il nome di Caymanas (caimano appunto, o coccodrillo).
Grand Cayman e le sue due sorelle minori, Cayman Brac e Little Cayman, sono paradisi caraibici dalle lunghe spiagge bianche. Come la famosa Seven Miles Beach, e dalle piscine naturali dall’acqua cristallina dove puoi nuotare tra le razze accarezzandole e nutrendole, come a Stingray City.

Una razza che nuota tra i turisti a Stingray City

Una razza che nuota tra i turisti a Stingray City

Assaporando un bicchiere di Rhum Tortuga dalle aroma di mango, papaya e cocco, insieme al tipico dolce fatto a sua volta col rum, ti sembra di poter tornare all’epoca in cui questi luoghi erano frequentati da pirati, disertori e marinai a caccia di tartarughe. Del resto sono stati questi i suoi primi abitanti, i quali ottennero l’esenzione dalle imposte fin dai tempi del monarca del Regno Unito, re Giorgio III, verso la fine del Settecento.
E da lì sono diventate il paradiso fiscale che tutti conosciamo, dove bastano poche migliaia di Euro per registrare società anonime, non si pagano imposte dirette ed il segreto bancario è cosa assodata. E dove galeoni e tesori nascosti hanno lasciato il posto di banche, splendide ville e lussuose automobili parcheggiate ai bordi delle strade.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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