ROMANIA

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Novembre 2015, Bran, Romania

Penso che la Transilvania possa ambire tranquillamente al titolo di regione con più fascino tra tutte quelle dell’Europa centro orientale. Qui si snodano i monti Carpazi e le loro meraviglie naturalistiche, ma si trova anche un accattivante insieme di borghi e castelli medievali tutti da scoprire.

Nell’immaginario comune il nome Transilvania rimanda alla mente antiche leggende e storie di vampiri, e questo soprattutto grazie a Bram Stoker ed al suo Conte Dracula, uno dei romanzi più famosi di tutti i tempi.
Il castello di Dracula, ufficialmente Castello di Bran, è infatti uno dei monumenti rumeni più conosciuti e visitati del mondo. La sua fama nasce dal fatto che, a quanto sembra, fu proprio qui che Bram Stoker ambientò il suo romanzo legato alla celeberrima e sanguinaria figura storica di Vlad Tepes, detto Vlad l’Impalatore, mitico condottiero locale celebrato per aver fermato le orde turche intente ad invadere l’Europa.

Ed è proprio a Bran che ho deciso di recarmi oggi insieme ad alcuni amici colleghi rumeni che vivono nelle vicinanze.
Mentre con l’auto ci avviciniamo lentamente al castello riconosco già in lontananza il profilo tipico dell’architettura gotica medievale. Situato al confine con la Valacchia, ed arroccato sul fianco della montagna, il Castello di Bran si erge maestoso di fronte ai miei occhi avvolto da una leggera coltre di nubi che ne rendono l’aspetto opportunamente ancora più misterioso e spettrale.

La posizione strategica mi fa subito comprendere l’importanza militare di questo maniero, dato che dall’alto si possono vegliare entrambi i lati della vallata. Inoltre le pareti scoscese della montagna rappresentano un ostacolo naturale difficile da affrontare per un esercito nemico.
In realtà qui Vlad III, il voivoda di Valacchia, vi ha dimorato per un breve periodo, dato che la sua vera dimora si trovava a Poienari. Ciò nonostante Bran rappresentava un punto strategico molto importante per il Regno d’Ungheria, del quale quest’area dell’attuale Romania faceva parte, essendo considerato un baluardo difensivo contro l’Impero Ottomano.

Il Castello di Bran

Il Castello di Bran

Le differenze con il Castello di Peleș sono evidenti. La visita di ieri di uno dei due castelli di Sinaia mi ha colpito molto, dato che esteticamente si tratta di uno degli edifici storici più suggestivi di tutta la regione. E questo sia per il suo aspetto esterno, composto da torri fiabesche alte ed appuntite, che per il suoi interni composti da arredi e meravigliose decorazioni. Il suo stile neo-rinascimentale così ricco di elementi decorativi, i soffitti di legno intagliati, gli ampi saloni e le armature sparse un po’ ovunque lo fanno davvero assomigliare ad una dimora fatata che ricorda i bellissimi castelli bavaresi o svizzeri.
E non mi stupisce il fatto che era stato creato per essere una residenza estiva all’avanguardia per l’epoca, e dotata di ogni genere di confort del re Carlo I, il sovrano che regnò più a lungo in Romania.

Il borgo di Bran si sviluppa ai piedi del maniero, ed una volta parcheggiata l’auto mi ritrovo in una sorta di piccolo villaggio tematico composto da bancarelle di souvenir, negozietti di prodotti tipici locali, giostre e attrazioni per famiglie.
Magneti, berretti e magliette, tazze e oggettistica varia richiamano alla figura del Conte Dracula o comunque a tematiche legate ai personaggi dei film o dei romanzi dell’orrore, ma del resto anche questo lato puramente turistico commerciale fa da contorno ed esalta il fascino dei vampiri e delle leggende a loro collegate.
La cosa buffa è che in realtà la figura del vampiro fondamentalmente non è una cosa propria della cultura rumena, e che la figura del conte è il frutto di un’invenzione letteraria che intreccia dicerie provenienti dalla Gran Bretagna, i resoconti delle crudeltà militari perpetrate da Vlad Tepes ed alcune leggende transilvane che parlano degli strigoi, creature non morte incapaci di trovare pace nell’aldilà, le quali si nutrirebbero del sangue degli animali ma non di quello degli esseri umani.

Superata la biglietteria ed il cancello di ingresso del parco riesco finalmente a focalizzare la mia attenzione sul maniero. Incomincio la mia visita risalendo il viale che conduce alla sua entrata principale situata nella Torre di Pietra, un torrione squadrato che attende imponente i visitatori al temine di questo percorso che costeggia la montagna.
Salgo ad uno ad uno i gradini e varco la soglia d’ingresso, e non nascondo che una certa emozione mi assale, dal momento che, storie o leggende a parte, la figura di Dracula ed i vampiri in generale mi affascinano da sempre.
Sempre di più realizzo di trovarmi di fronte ad un castello molto differente da quello di Peles. La sua austerità e le stanze meno decorate lo rendono più spoglio, ma non per questo meno interessante, anche perché i dettagli rendono comunque l’idea di come si vivesse secoli fa a corte.
La struttura si divide su quattro piani ed inizio la visita da quello inferiore, dedicato alle cucine ed alle stanze di servizio della servitù. Risalendo poi ai piani superiori noto come lo stile e l’ambientazione cambi notevolmente, grazie alla presenza di mobilio d’epoca e arredi che testimoniano di come questa parte fosse invece stata adibita a dimora per i sovrani.
Le balconate dalle quali è possibile affacciarsi permettono di osservare dall’alto il cortile interno ed il pozzo di pietra, uno dei luoghi più suggestivi di tutto il castello, e le terrazze esterne danno la possibilità di godere del panorama allungando la vista sulle vallate circostanti.

Il cortile interno del Castello di Bran

Il cortile interno del Castello di Bran

Ma è nella Torre Rotonda che soddisfo finalmente la mia curiosità. Mi trovo infatti faccia a faccia con il mitico Vlad Tepes grazie alla mostra esplicativa composta da pannelli, quadri, immagini d’epoca ed antichi documenti dedicata a lui e al suo alter ego del romanzo, e che raccontano in dettaglio di come sia nata la figura del vampiro.

Dopo essermi abbondantemente documentato lascio infine il cortile e mi reco verso l’uscita, e nonostante il vento freddo che mi accoglie una volta varcato il massiccio portone, mi riscaldo con la soddisfazione di aver finalmente visitato uno di quei luoghi che fin da bambino sogni di poter vedere con i tuoi occhi.
Uno dei simboli immortali di una terra meravigliosa, la Romania. Un paese ricco di storia, cultura e monumenti affascinanti, dove è possibile immergersi nell’atmosfera magica della Transilvania e nelle acque dalle spiagge dorate del Mar Nero. Una terra dove in molti dei suoi angoli il tempo sembra essersi fermato, e dove i suoi abitanti, con i loro costumi, le tradizioni ed il folklore hanno veramente la capacità di incantarti.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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