GUADALUPA
PHOTO DIARY
Se la guardi dall’alto Guadalupa sembra una farfalla di colore verde che si posa su un oceano di acque azzurre e cristalline.
La sua forma suggestiva fa sì che sia divisa in due grandi isole principali chiamate Grande-Terre e Basse-Terre, collegate tra loro da due ponti che scavalcano lo stretto canale di Rivière Salée.
Se invece hai la fortuna di visitarla ti rendi subito conto di quanto essa sia una fantastico mix di culture e tradizioni che la rendono il seducente punto di incontro tra Europa, Sud America ed Africa.
Ammirando ad una ad una le sue spiagge, ed esplorando le sue bellezze naturalistiche che sanno infondere relax in ogni visitatore, mi convinco che il suo antico nome di Karukera, “Isola delle belle acque”, non gli è stato dato per caso.
Ma una delle cose che più mi colpisce è come le due ali della farfalla siano così diverse tra loro.
L’ala sinistra di Basse-terre, al contrario del suo nome, è maestosa, con la sua foresta tropicale fatta di vegetazione lussureggiante, fiumi, cascate ed il vulcano della Soufrière.
L’ala destra di Grand-terre è invece piatta e calcarea, con piantagioni di canna da zucchero e spiagge sia sabbiose che rocciose. Un luogo dove le onde dell’Oceano spinte dai venti atlantici si infrangono.
Gli stessi venti che hanno condotto secoli fa le caravelle e i galeoni degli europei nel periodo delle grandi esplorazioni coloniali, le cui atmosfere sono ancora respirabili a Pointe-à-Pitre, chiamata la “Parigi d’Oltremare”.
E’ qui e lungo i villaggi costieri che vivi la vera “creolità” di questo angolo di Francia. Nei suoi abitanti, dai tratti somatici e dal colore della pelle molto più africani che latino americani. Nei ritmi della sua musica, e nella cucina ricca di sapori esotici che si fondono con quelli del vecchio continente.
Mentre cammino lungo le sue strade e all’interno dei suoi centri commerciali mi sembra a tutti gli effetti di essere in Europa.
Ma mi basta sedermi sulla sabbia per gustarmi un bokit (il famoso panino fritto), o per assaporare un ti’ punch (la bevanda a base di rum bianco, lime e zucchero di canna), che la mia mente inizia nuovamente a perdersi nella pace e nello splendore tropicale di questo paradiso.
Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!
Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!
Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.
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