CUBA

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Marzo 2017, L’Avana, Cuba

Il sole è appena sorto sull’aeroporto internazionale Josè Marti. Sto aspettando di imbarcarmi sull’aereo che mi riporterà a casa e la nostalgia inizia già a prendermi lo stomaco.
Le domande in testa sono molte, e le immagini ormai stampate indelebilmente nella memoria altrettanto numerose. Fondamentalmente sto cercando di capire cosa veramente questo viaggio mi ha lasciato e cosa realmente sia questo mondo, per come è stato plasmato e per quanto realmente possa ancora resistere e perdurare nel tempo.

Perché Cuba può essere tutto e niente in realtà. Ti ci puoi innamorare perdutamente o pensare che sia solo un mondo utopico, un’illusione destinata inesorabilmente a scomparire.

Strada de L'Avana

Strada de L’Avana

Nel 1940 Ernest Hemingway scrive qui Per chi suona la campana e vi si trasferisce in compagnia della terza moglie, Martha Gellhorn. Lo scrittore americano conosce Cuba quasi per caso, o forse perché il destino voleva che andasse proprio così. E’ il lontano 1928, e decide di fare tappa proprio qui durante un viaggio verso la Spagna insieme alla famiglia. Ma quella sarà solo la prima di molte altre volte. La passione per la pesca d’altura dei marlin infatti lo spingerà a visitare più volte quest’isola caraibica negli anni successivi, portandolo ad acquistare nel 1940 Finca La Vigia, la casa nella quale scriverà due delle sue opere più note: Per chi suona la campana appunto e Il vecchio e il mare, Premio Pulitzer nel 1953.

Si dice che Hemingway adorasse il mare, il calore dell’isola e l’ospitalità dei suoi abitanti, ed anche la sua bevanda tipica, il mojito, un cocktail inventato da Atilio de la Fuente, barman della famosa Bodeguita del Medio, un tipico bar ristorante di L’Avana.

Ma Cuba è complicata e forse difficile da capire fino in fondo, perché va al di là dei suoi sigari e dei mojitos bevuti dall’alto di una terrazza della sua capitale. Non è solo turisti che si sentono sacri perché protetti come star televisive, spiagge paradisiache, conturbanti ragazze e sfrontati ragazzi dalla pelle perfetta, coinvolgenti scuole di salsa e variopinte cadillac che sfrecciano lungo le sue assolate arterie urbane.

Cuba è anche i suoi campi di canna da zucchero immersi in una natura verde incontaminata, le mucche nei campi e le galline sparpagliate ovunque, le code fuori dai negozi di alimentari, la miriade di buche lungo le strade che ti sembra quasi di stare in giostra, le banane fritte, i carretti di legno e quei mezzi di trasporto che non arrivano mai.
E’ l’eredità storica di un mondo che si è costruito sulle guerre, le tragedie e le avidità del colonialismo politico ed economico, ma che ha combattuto per trovare nella storia più recente un riscatto rivoluzionario basato sul sogno del suo eroe nazionale più grande. Il quale è tuttora, e a tutti gli effetti, considerato alla pari di un dio.

Scultura dedicata a Che Guevara di fronte a Plaza de la Rivolución

Scultura dedicata a Che Guevara di fronte a Plaza de la Rivolución

Cuba è il sorriso pieno di energia e senso di solidarietà dei suoi abitanti, una famiglia che ti accoglie tra le mura domestiche delle sue case particular e che ti sorride sempre in quel coinvolgente flusso di “Hola hermano!”, “Que tal guapo?”, “Hola mi vida!” .
E’ lo spirito fiero di queste persone, mai banali o tristi, che sarebbero capaci di mettersi a ballare anche di fronte ad un uragano o ad un terremoto, perché qui è fondamentale l’arte di arrangiarsi con quello che si ha. E se si ha troppo poco o niente … “No hay problema!”… ce lo si inventa.
Cuba rappresenta la dignità di coloro che non mollano mai nonostante i mille problemi e le restrizioni. E forse il vero e proprio spirito con cui viverla è quello che si racchiude nella celebre frase scritta sul muro della Bodeguita del Medio:


My mojito in La Bodeguita, my daiquiri in El Floridita.

ERNEST HEMINGWAY

Sono certo che un giorno non molto lontano tutto questo purtroppo finirà, lasciando spazio però ad un mondo che ad oggi mi viene ancora difficile immaginare.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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