- Il castello di Galliate
- Pillole di storia
- Qualche dettaglio architettonico
- Dentro le mura
- Un tocco vintage
- Curiosità galliatesi
– Lo sapevate che…
– Fantasmi, leggende e misteri irrisolti - Galliate e il suo gioiello
Seconda tappa del mio itinerario alla scoperta dei castelli medievali sparsi qua e la sul terrirorio della provincia di Novara.
Il primo articolo l’ho dedicato ai piccoli ma scenografici castelli delle rinomate Colline novaresi, perle storiche dei comuni di Barengo, Briona e Proh.
Con questo post invece ci spostiamo in una zona piu vicina al capoluogo. Precisamente a circa 40 Km da Milano, proprio al confine con la Lombardia, in un tranquilla cittadina di circa 15.000 abitanti con il quale ho un legame davvero profondo.
Il castello di Galliate
Sarà quindi questo un post speciale, dedicato al bellissimo Castello Sforzesco situato nel cuore della cittadina di Galliate, dove sono cresciuto e abito tuttora.
Partiamo quindi con una bella panoramica generale!
Tanto per cominciare, sia per dimensioni che per magnificenza è considerato il più grande e conosciuto dei castelli della provincia di Novara.
Con le quattro torri poste agli angoli e le due agli ingressi, si presenta come una struttura rettangolare solida, piuttosto massiccia, ma allo stesso tempo elegante ed armoniosa. E come ogni fortezza che si rispetti, è dotata di un ampio fossato.
Con la sua bella merlatura ghibellina di merli ravvicinati, occupa il lato settentrionale di Piazza Vittorio Veneto, e rivaleggia in maestosità con la Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo ed il suo campanile senza tetto alto ben 45 metri.
Al suo interno si trovano un museo, varie sale espositive utilizzate per mostre, riunioni e convegni, la biblioteca comunale ed alcune abitazioni private.
Vivo da sempre a Galliate e giro per il mondo per lavoro, ma il Castello Sforzesco è una certezza. Quando ritorno lui è sempre lì, ad aspettarmi e a farmi sentire a casa!
Piazza Vittorio Veneto col castello, la chiesa parrocchiale e il campanile
Pillole di storia
Galliate è un paese dal passato antico, e con un castello che ha molto da raccontare.
Terra celtica (come dimostra la presenza di una necropoli sepolta nei boschi vicini) e poi romana (il nome “Galeatum” compare per la prima volta in un documento del 840). Saccheggiato da popoli barbarici di passaggio, e a lungo poi conteso dalle vicine e potenti città tra loro nemiche, Milano e Novara. Distrutto dal Barbarossa ma visitato e ricostruito da re e nobili. Sede di una corte, che si deliziava nella caccia agli animali che popolavano i boschi della Valle del Ticino, e passato sotto gli stemmi degli Sforza prima e dei Caravaggio Sforza poi.
Il Castello Sforzesco di Galliate, o Castello Visconteo Sforzesco, viene fatto costruire su una preesistente fortilizio visconteo tra il 1476 e il 1496 dal duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, su progetto degli architetti militari Ambrogio Ferrari e Danesio Mainerio.
A quell’epoca il borgo di Galliate era storicamente un baluardo strategico dei signori di Milano contro la storica rivale Novara.
Una prima fortificazione risale al X secolo. Nel 1154 è testimoniata la sua distruzione da parte di Federico Barbarossa, il quale nel 1168 lo fa ricostruire. A metà del Trecento Galeazzo Visconti fa realizzare una nuova fortificazione, mentre nel 1413 Filippo Maria Visconti fa edificare la “Rocchetta”, oggi scomparsa, sulla quale è stato poi innalzato il castello che vediamo ancora oggi.
L’attuale costruzione voluta da Galeazzo Maria Sforza sorge velocemente nel corso di un solo anno, ma la scomparsa del duca interrompe i lavori che vengono ripresi e completati da Ludovico il Moro nel 1496. Queste migliorie lentamente trasformano definitivamente il castello in una residenza di caccia per la sua corte.
Nel 1532 il castello passa al ramo Caravaggio degli Sforza, che iniziano a sfregiarsi dei titoli di “Marchese di Caravaggio” e di “Conte di Galliate”.
Dalla fine del 1800 il castello viene caratterizzato da opere di restauro adeguate ai nuovi utilizzi: asilo infantile, sede di attività municipali e ludiche, residenze private.
Nonostante le vicende storiche e le varie trasformazioni, il castello esternamente ha mantenuto nel tempo praticamente intatte le sue caratteristiche e la discreta imponenza.
Interno del cortile sud orientale
Qualche dettaglio architettonico
Come ho già detto il castello di Galliate ha una struttura piuttosto imponente.
Ha una pianta quadrilatera di 108 x 80 metri, ben maggiore rispetto alla media dei castelli sforzeschi.
Le quattro torri quadrate agli angoli sono collegate tra loro da passaggi sotterranei, e superano di soli 5,5 metri i 7,5 metri di altezza delle mura.
Le due torri meridionali presentano una base a “L”, mentre quelle settentrionali hanno la base quadrata.
Le mura sono spesse oltre 3 metri, e formate da due resistenti e solide pareti esterne in mattoni, riempite con pietre, calce e materiali di recupero.
Lungo i lati nord e sud si trovano le due torri sfalsate tra loro, sotto le quali vi sono le principali porte d’ingresso, un tempo munite di ponte levatoio e di posterla.
E poi c’é l’ampio fossato prosciugato che originariamente aveva larghezza di oltre 20 metri e che avrebbe dovuto prendere acqua dalla roggia di Codimonte, presso il vicino paese di Bellinzago.
Proprio dal fossato si poteva accedere alle segrete, che ricordo di aver visitato da bambino, ma che sono oggi inagibili per motivi di sicurezza.
Dentro le mura
Inizio la visita al castello un caldo pomeriggio di maggio, insieme ad un gruppo di circa una trentina di persone.
Patrizia, la nostra guida locale molto preparate e disponibile, ci conduce inizialmente all’interno della biblioteca civica, situata nell’ala sud-ovest.
Qui si trovano la “Sala Rosa”, la “Sala degli Stucchi” e la “Sala degli Stemmi”, decorate con ornamenti, pitture ed affreschi dei secoli XVII e XIX.
Dalle sale della biblioteca passiamo al cortile interno, dove spesso vengono celebrati anche matrimoni civili.
Dalla sezione occidentale proseguiamo poi a quella orientale uscendo di nuovo sulla piazza, dato che la porzione centrale è adibita ad abitazioni private. Entriamo dal torrione adiacente al parcheggio sotterraneo e visitiamo il grande cortile alberato utilizzato per eventi, manifestazioni culturali e spettacoli.
La visita termina nella torre di nord-est, nella quale è conservata una volta rinascimentale ad ombrello decorata da affreschi che rirpoducono gli stemmi dei Visconti e degli Sforza.
L’ingresso ad alcune aree pubbliche del castello è gratuito, ma è possibile avere la panoramica più completa delle aree chiuse in occasione delle visite guidate organizzate dal Comune di Galliate, a pagamento. Per avere maggiori informazioni sui tour guidati da Patrizia allego qui a seguito il link al suo sito.
Affreschi raffiguranti gli stemmi araldici delle casate nobili
Un tocco vintage
Per completare questa parte del mio articolo ed aggiungere un po’ di romanticismo retro, pubblico alcune foto d’epoca appartenenti alla collezione del mio amico e concittadino Giuseppe Grigolon. Oltre ad essere un esperto ed appassionato di storia, antichità, archeologia e cultura del territorio è vice presidente del gruppo archeologico di Galliate.
Nella prima foto si può vedere la torre di sud-ovest dove c’era il ristorante e ancora prima la Casa del Fascio. Nella seconda, degli inizi del secolo scorso, si vede come la strada laterale, oggi Via Caduti per la Patria, non fosse ancora stata creata.
Nell’ultima e bellissima foto invece due signore galliatesi in posa davanti al loro castello quando c’era ancora l’asilo infantile nell’area sud-est.
Foto d’epoca appartenenti alla collezione di Giuseppe “grigo” Grigolon
Curiosità galliatesi
Lo sapevate che…
- Nella biblioteca comunale si trovano migliaia di volumi e rarità, tra cui incunaboli (primi prodotti dell’arte della stampa dalle origini al 1500, simili a manoscritti) e cinquecentine (libri stampati nel XVI secolo dal 1501 al 1600).
- Dal castello non si può evitare di ammirare il magnifico campanile che si trova proprio di fronte. E’ stato progettato dal galliatese Rigorini, che pensò inizialmente ad una struttura alta ben 93 metri. Nel 1878, al raggiungimento degli attuali 45 metri d’altezza, i lavori si sono interrotti e i restanti 48 metri non furono mai realizzati. Ed è per questo che è rimato un campanile senza tetto!
- All’interno della torre “castellana” di nord-est si trovava il Museo d’arte contemporanea Angelo Bozzola, il quale ospitava oltre 140 opere donate dallo scultore locale alla cittadinanza nel 1998.
- Nelle sale espositive a sud-est periodicamente vengono allestite mostre tematiche. Una di queste, se siete appassionati di automobilismo e cimeli sportivi storici, è la Sala Museo “Achille Varzi il signore del volante”. E’ un’area aperta al pubblico che ospita una mostra permanente dedicata al famoso Achille Varzi, campione galliatese di automobilismo e motociclismo.
Fantasmi, leggende e misteri irrisolti
E adesso, per gli appassionati e i più curiosi, una serie di misteri irrisolti legati al castello di Galliate.
- Secondo un articolo pubblicato sulla testata di arte e cultura contemporanea Artribune, ci potrebbero essere dei legami tra il castello e Leonardo da Vinci, contemporaneo di Ludovico il Moro. L’enigmatica struttura cilindrica situata all’interno di una delle torri potrebbe essere infatti uno dei prototipi del “girarrosto”, un progetto del grande inventore ed artista presente nel folio 21 recto del del Codice Atlantico. Ed anche un esperimento di ascensore a manovella potrebbe essere collegato alla torre sud est, quella strategicamente piu vicina al confine naturale del fiume Ticino.
- Sembra che durante il periodo della terribile peste del 1630, il cortile affrescato con i Magi avrebbe miracolosamente protetto gli abitanti dal contagio e determinato la salvezza degli ammalati.
- Ancora Leonardo da Vinci! Si narra infatti che questi, insieme a Ludovico il Moro, abbia nascosto un tesoro in qualche angolo del castello. E che il fantasma di un antico custode lo protegga ancora oggi!
- Si tramanda da sempre l’esistenza di pozzi, cuniculi e vie sotterranee che sbucavano in aree del paese lontane dal castello, dentro chiesette di campagna o vicino alla valle del fiume Ticino. Questo per garantire ai castellani svariate vie di fuga, una delle quali addiritttura destinata alla Rocca di Angera, sul Lago Maggiore.
- Negli scritti lasciati dalla signora Novarino, ultima castellana, si racconta che la signora Ester Gattinoni, affittuaria della metà del ‘900, udisse ogni notte, a Mezzanotte, il rumore di un passo pesante che saliva le scale fino in solaio e scendeva poi in cantina. Erano forse i passi del leggendario castellano fantasma, un figlio segreto degli Sforza sepolto al suo interno in un luogo non consacrato? O forse del fantasma posto a guardia del tesoro di Leonardo?
Galliate e il suo gioiello
Questo piccolo fratello del più celebre Castello Sforsesco di Milano è un monumento decisamente molto vivo. E’ sede ogni due anni del Raduno Folkloristico Internazionale (quest’anno giunto alla 19’ edizione), dell’appuntamento con Opera ed Operetta che organizzano gli Amici della Musica di Galliate, e dei mercatini di Natale a dicembre.
Funge anche da elegante cornice al Carnevale ed alla festa patronale dei Santi Martiri a settembre. E a tanti altri eventi legati a spettacoli, musical, mostre, attività ludiche per i bambini e fiere tematiche.
Tra l’altro, il comune di Galliate ha ottenuto il riconoscimento come Comune turistico per l’anno 2025 con Determinazione Dirigenziale della Regione Piemonte n.303 del 05/08/2025. I Comuni turistici sono quelli che, sulla base di parametri e procedure indicate dalla regione, vengono definiti a vocazione, attrattività e potenzialità turistiche.
Se siete interessati vi lascio il link al sito web del comune:
http://www.comune.galliate.no.it
Per concludere, il castello di Galliate non è semplicemente una spenta reliquia monumentale di un tempo antico. E’ bensì una testimonianza tangibile in cui ogni epoca storica ed ogni tipo di amministrazione comunale succedutasi a guida del paese hanno lasciato testimonianze indelebili.
Con la sua storia, i segreti e i racconti provenienti dal passato, può ancora oggi rappresentare un insieme di elementi curiosi ed affascinanti, sia a livello architettonico che storico.
E questo, insieme alle bellezze naturalistiche e urbane del luogo, rende imprescindibile una visita alle sue sale, alle torri ed al borgo circostante.
Era da tempo che volevo dedicare un articolo del mio blog a questo luogo storico che rievoca nella mia memoria tantissimi ricordi.
Spero che ti sia piaciuto e che ti abbia fatto venire voglia di visitarlo.
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