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Piemonte, Vercelli

Alagna Valsesia, il Regno dei Walser

16 Dicembre 2021byFrancesco
Alagna Valsesia, il Regno dei Walser
  • Al cospetto del Monte Rosa
  • Chi sono i Walser?
  • Alla scoperta di Z’Kantmud
  • La tipica casa Walser
    – Una comunità molto unita
    – La casa museo
  • Come raggiungere Alagna e il Museo Walser di Pedemonte
  • Galleria fotografica

Ai piedi del Monte Rosa, là dove nasce l’esuberante fiume Sesia, si allunga come un gatto addormentato un piccolo borgo pittoresco, elegante e dal grande fascino, Alagna Valsesia, conosciuto in dialetto locale Walser come Im Land.

Siamo in Val Grande, ed in questo preciso punto i tratti aspri e selvaggi del versante meridionale del massiccio del Monte Rosa cedono il passo ai lineamenti più soavi ed ospitali di quella che viene considerata la valle più verde d’Italia, la Valsesia, l’estesa area alpina situata nella parte settentrionale della provincia di Vercelli.

Alagna Valsesia conta solamente 727 abitanti, ma è il fulcro del grande dinamismo turistico valsesiano. Permette alla provincia di Vercelli di confinare con la Svizzera, e dal 1º gennaio del 2019 è salito al primo posto sul podio di comune più esteso del vercellese avendo incorporato nei suoi confini il vicino comune di Riva Valdobbia.

Ogni suo scorcio e dettaglio racconta un pezzo della storia centenaria di questa terra, fatta di tradizioni antiche, condivisioni e difficoltà, nella quale elementi naturali e territoriali si incrociano da sempre in un armonioso equilibrio con quelli umani ed architettonici. Mulini, fontane e lavatoi in pietra, laboratori artigianali, baite e forni, simboli tutti di una cultura montana fiera e laboriosa, la cui massima espressione si riassume nelle splendide e caratteristiche case Walser. 

alagna Il Monte Rosa

Confine esterno di Alagna lungo il fiume Sesia e il Monte Rosa

Al cospetto del Monte Rosa

Mi inoltro tra le antiche stradine e le storiche abitazioni di Alagna approfittando delle ultime ore di luce della mattinata. Fa piuttosto freddo sebbene non vi siano nuvole a coprire il tiepido sole invernale. Ha nevicato da pochi giorni e tutta la Tseschrutol (nome quasi impronunciabile con cui viene chiamata la Valsesia in lingua Walser) è quasi completamente imbiancata.

In Valsesia il sole tramonta presto e soprattutto d’inverno sono poche le ore di luce di cui si può approfittare per fare sport invernali o semplici passeggiate.
Si sviluppa tutta in lungo, e i suoi monti alti dalle pareri ripide non permettono una grande estensione urbana in verticale. I suoi ripidi torrenti glaciali confluiscono tutti nel fiume Sesia, che con una moltitudine di rapide e piccole cascate diventa una location eccezionale per il rafting e il kayak soprattutto in tarda primavera, quando le nevi dei ghiacci si sciolgono e il divertimento è assicurato.
Da qui partono tutte le escursioni per raggiungere i rifugi del Monte Rosa, ed insieme ad altri comuni piemontesi e valdostani compone il Monterosa Ski, un comprensorio sciistico considerato una vera e propria eccellenza del panorama alpino del freeride italiano.

Inoltre, nelle sue frazioni più alte, lontane da traffico e turismo di massa, racchiude le più suggestive testimonianze architettoniche della cultura Walser, che da sole costituiscono un elemento di grande richiamo turistico.

Partendo dal parcheggio posizionato lungo la Strada Provinciale che attraversa la valle, inizio la mia visita dalla piazza centrale dove si trova la chiesa parrocchiale tardo gotica di San Giovanni Battista, il campanile del 1564 e l’antico cimitero con gli huszaichen, i simboli delle storiche casate locali.

Chiesa di San Giovanni Battista

Chiesa di San Giovanni Battista

Continuo per la stretta strada pedonale centrale di quella che si può definire l’Alagna del passato, il cuore cittadino formato delle vecchie frazioni del centro.
Il primo tratto sbocca in piazza Regina Margherita, sorvegliata dalla statua in legno di un orso e sulla quale a poca distanza si affaccia un elegante edificio ottocentesco chiamato Casa Smitt, nato come casa di villeggiatura per il turismo d’élite e divenuto poi simbolo della rinascita turistica di Alagna e del Monte Rosa.

Trovo che sia tutto molto suggestivo, poiché lungo tutto il percorso si fondono edifici moderni con vecchie case montane risistemate costruite molto vicine una all’altra.
Decido quindi di rimanere ancora qualche istante prima di dedicarmi alla vera e propria destinazione della mia visita, i villaggi originari dei Walser ancora presenti in molte zone montane del Piemonte.

Il territorio di Alagna Valsesia è proprio uno di questi, essendo stato colonizzato nel XIII secolo da questa antica popolazione germanica. Alpeggi e piccole frazioni sono ancora oggi caratterizzati da queste case in legno e pietra che sembrano essere uscite dai libri di favole, e che vengono preservate dalle comunità locali al fine di tramandare e proteggere tutte le tradizioni ad esse legate.

alagna alagna casa smitt

Antiche abitazioni e Casa Smitt

Chi sono i Walser?

“
“Wo holzerne Häuser sind und blonde Haare da spricht man deutsch.”
(Dove sono case di legno e capelli biondi ivi si parla tedesco)
– ANTICO PROVERBIO TEDESCO

Alagna Valsesia non fa parte della Germania, e non tutti i residenti hanno i capelli biondi, ma qualcosa di tedesco è rimasto da queste parti.
I Walser (il cui come è la contrazione del tedesco Walliser, e cioè abitante del canton Vallese) sono una popolazione di origine germanica che durante I secoli XII e XIII si è stabilita in varie località dell’arco alpino in Italia, Svizzera, Liechtenstein, Francia e Austria.
In Italia sono presenti in Piemonte (in Valsesia appunto e nell’Ossola) e in Valle d’Aosta.
Hanno anche una parlata vera e propria, il Titsch, o Titzschu, un dialetto antico i cui termini sono imparentati con la lingua tedesca attuale, e una tecnica di costruzione ad incastro molto particolare, chiamata Blockbau, mediante la quale hanno realizzato le loro caratteristiche abitazioni.

pedemonte

La frazione di Pedemonte

Alla scoperta di Z’Kantmud

Mi incammino lungo la via principale mantenendo il Sesia alla mia destra per raggiungere la frazione Pedemonte (Z’Kantmud in Walser) situata ai piedi del monte Tagliaferro.
Lì potrò ammirare alcuni esempi di queste abitazioni inserite in un contesto originale nel quale si trova anche il Museo Walser. Inaugurato nel 1976 in una baita perfettamente conservata del 1628, rappresenta un vero e proprio esempio di ciò che la casa rurale antica, o casa Walser, è stata nei secoli.

Solo camminando tra le strette stradine di questo villaggio di legno fuori dal tempo ci si rende conto di quanto i Walser siano riusciti, grazie alla possibilità di far visitare le loro antiche case, a lasciare una vera e propria impronta del loro passato che dura ancora oggi. Un passato così diverso e lontano dal moderno presente, ma allo stesso tempo autentico e puro.
Il punto migliore da dove poter ammirare le case in tutta la loro bellezza è in prossimità di una grande fontana lavatoio in pietra collocata al centro di una sorta di piccola piazzetta.
C’è neve ovunque e i balconi e le finestre delle case sono in parte addobbati con ghirlande artigianali e stelle di Natale, le quali rendono l’atmosfera ancora più suggestiva.

fontana pedemonte fontana pedemonte fontana pedemonte

La fontana al centro di Pedemonte

La tipica casa Walser

Ho sempre adorato questo tipo di costruzioni e mi perdo nel contemplarne i dettagli.
Le fondamenta e il piano terra adibito ad alloggio sono realizzati in pietra, mentre i piani superiori, adibiti generalmente a fienile o deposito, sono di legno di larice. I tetti, ricoperti con lastre di ardesia sono tutti sporgenti, e questo perché così si creava una zona protetta all’aperto utilizzata per l’essiccazione dei prodotti agricoli.

Queste case hanno sfidato il logorio del tempo per secoli, e sono state costruite per essere sufficientemente robuste da reggere il peso delle abbondanti nevicate invernali e allo stesso tempo fornire conforto a uomini e animali.

Una comunità molto unita

La realizzazione di una casa Walser era frutto della solidarietà di tutta la comunità (prestare opera gratuita era un comportamento comune tra i popoli Walser), e doveva essere al tempo stesso una comoda abitazione per la famiglia, un adeguato ricovero per gli animali ed un deposito sufficientemente grande da conservare il cibo e il foraggio per il lungo inverno.

L’unico compenso consisteva nell’offerta da parte del proprietario di un lauto pranzo accompagnato da abbondante bevuta per celebrare in allegria il risultato finale.
L’armonia era la base della vita di questo antico popolo di contadini, e le abitazioni rappresentano una perfetta sintesi delle loro necessità quotidiane fondamentali e della loro perfetta autosufficienza.

La casa museo

La casa museo presenta i vari livelli delle abitazioni nelle loro componenti originali: la stalla (Godu) con il pavimento in sasso, il soggiorno (Stand), la cucina (Firhus) con i vari strumenti per la preparazione dei cibi, la cantina (Chalder) per la stagionatura dei formaggi, la stanza per la lavorazione del latte e quella per la tessitura della canapa, le camere da letto (Stuba), i depositi degli attrezzi e il fienile (Stodal), la dispensa (Spicher). Ad essi si aggiungono gli elementi strutturali esterni, il pollaio (Henniuhus), il porcile (Schwistia), il letamaio (Mistgruaba) e il gabinetto (Haimlich).

La realizzazione del museo si deve alla popolazione locale, la quale ha partecipato attivamente donando oggetti e materiali vari per preservare e tramandare ai posteri la memoria di questa importante civiltà alpina europea.

 

casa walser

Una casa Walser

Come raggiungere Alagna e il Museo Walser di Pedemonte

In automobile o taxi:
provenendo da Milano o Torino prendere la autostrada A4, l’innesto con A26 in direzione Gravellona Toce e poi uscire a Romagnano Ghemme per proseguire sulla statale SS299.
La durata del viaggio da entrambe le città è di circa 2 ore e mezza.
Il percorso dall’uscita dell’autostrada Romagnano Ghemme ad Alagna è di 65 km durante i quali si attraversa tutta la Valsesia in circa 1 ora e mezza di viaggio.
Il costo di un taxi dagli aeroporti più vicini (Milano Malpensa e Torino Caselle) è piuttosto alto, ma è consigliabile un minivan per gruppi più numerosi soprattutto durante l’inverno.

In autobus o treno:
è possibile raggiungere Alagna e molte altre località della Valsesia grazie alle Autolinee Baranzelli da Milano e ATAP da Vercelli.
Le stazioni dei treni più vicine sono quelle di Novara e Vercelli. Da qui bisogna poi necessariamente proseguire con un altro mezzo.

La frazione Pedemonte si trova a pochi minuti a piedi dal centro di Alagna, ma è possibile raggiungere l’area adiacente anche con un mezzo privato.

N.B. Sia nelle ultime settimane del 2021 che nel 2022 ci potrebbero essere restrizioni agli accessi, ed il flusso dei visitatori rischia di venire limitato a causa del distanziamento imposto dalla pandemia Coronavirus Covid-19

Per tutte le informazioni relative ai servizi turistici e ricettivi di Alagna Valsesia e per orari e prenotazioni del museo rimando ai seguenti siti:
https://www.invalsesia.it/museo-walser-di-alagna-valsesia/
http://www.comune.alagnavalsesia.vc.it/
https://www.alagna.it/

casa walser

Un’altra tipica abitazione Walser

Galleria fotografica

 

Case Walser a Pedemonte
Case Walser a Pedemonte
Case Walser a Pedemonte
Case Walser a Pedemonte
Case Walser a Pedemonte
Tags: CULTURE, LIFESTYLE, NATURE
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