In quasi tutte le nazioni del mondo, passando da una regione o anche solo da un paesino all’altro, si possono trovare dialetti e linguaggi molto diversi tra loro anche se la distanza è di pochi chilometri.
Ma c’è un luogo che batte tutti record.
Nel nord dell’Australia si trova infatti South Goulburn, un isolotto appartenente alle Goulburn Islands e che ospita Warruwi, una cittadina che conta poco più di 500 abitanti ma che può vantare la varietà linguistica di un continente.
In questo villaggio di aborigeni si parlano la bellezza di 10 lingue riconosciute, dato che ogni abitante parla la lingua appartenente alla propria comunità.
Sebbene lo cosa possa sembrare impossibile, in questa piccola Babele sperduta nell’Oceano Pacifico, tutti riescono tutti a capirsi e a comunicare tra loro, e lo fanno così da sempre!
Le Goulburn Islands
Le Goulburn Islands sono un gruppetto di isole australiane situate nel Mare degli Arafura, lungo la costa della Terra di Arnhem, nel Territorio del Nord.
E’ un piccolo arcipelago composto da due isole maggiori e alcuni piccoli isolotti: South Goulburn Island, che ha una superficie di 78 km² ed è dotata anche di un aeroporto, e North Goulburn Island, che ha una superficie di 36 km².
Fanno parte giuridicamente della contea di West Arnhem, ma sono terreni di proprietà del popolo aborigeno Warruwi. La maggior parte della popolazione vive proprio nell’isola di South Goulburn, l’isola più poliglotta del mondo.
La tradizione dei clan
La motivazione principale di questa particolarità è il forte senso di appartenenza di ciascun abitante nei confronti del proprio gruppo famigliare, o clan.
Ognuno di questi gruppi di aborigeni ha adottato nel corso dei secoli un vero e proprio linguaggio, comunicando fondamentalmente solo con le persone che vivono all’interno della sua cerchia sociale.
Ciascun abitante di Warruwi parla dalle 2 alle 4 lingue, e comprende tutte quelle degli altri clan, ma in una conversazione tra membri di clan differenti, ciascuno di loro si rivolgerà agli altri o risponderà con il proprio idioma. In ogni conversazione ciascuno dei partecipanti usa la propria lingua limitandosi semplicemente a comprendere quella dell’interlocutore.
Questo fenomeno è chiamato multilinguismo recettivo, e grazie ad esso tutte le lingue si preservano con il minimo sforzo, senza che i parlanti diano preferenza o precedenza a nessuna.
Pitture tribali aborigene identificative del clan di appartenenza
Le lingue di Warruwi
Ed ora preparati a fare un bell’esercizio di pronuncia e fonetica!
Le lingue sono, in ordine alfabetico: il Bininj Kunwok, il Burarra, l’Iwaidja, il Kunbarlang, il Mawng, il Na-kara, lo Ndjébbana, lo Yolngu-Matha e il creolo dello Stretto di Torres.
E naturalmente l’immancabile inglese, introdotto dai colonizzatori anglosassoni nel lontano 1644 e ai quali le isole devono il loro nome. Nel 1818 infatti il capitano Phillip Parker King battezza l’isola in onore di Henry Goulburn, allora sottosegretario alle colonie britanniche.
Arte aborigena ©Foto di Candygrrrl
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