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Biella, Piemonte

Lungo i sentieri dell’Oasi Zegna

7 Aprile 2021byFrancesco
Lungo i sentieri dell'Oasi Zegna
  • La storia dell’Oasi Zegna: Il passato più o meno recente
    – La visione di Ermenegildo Zegna
    – Un passo indietro al Medioevo
  • La tappa da non perdere: la Conca dei Rododendri
  • Un foliage tutto piemontese
  • Le piante ci parlano : Il Bosco del Sorriso
    – Il Forest Bathing all’Oasi Zegna
    – La magia degli alberi 
  • Galleria fotografica

A Trivero, nel cuore del Piemonte, l’Oasi Zegna si affaccia sulla Pianura Padana come un quadro incastonato in una cornice di maestose montagne. In questo paradiso, situato a metà strada tra Milano e Torino e a pochi chilometri da Biella, l’incontro con la natura è veramente alla portata di tutti. 

Per gli amanti del trekking o delle escursioni in mountain bike vi è un’ampia scelta di sentieri e percorsi tra prati e giardini fioriti. Inoltre, il luogo si arricchisce di connotazioni storico religiose per via degli antichi significati racchiusi tra le sue terre, denominate non a caso le Valli della Fede. Per coloro che invece desiderano semplicemente staccare la spina vi è la possibilità di concedersi una pausa rigenerante in semplice contemplazione del paesaggio. Questo grazie alla numerose aree di sosta che si alternano lungo la strada panoramica che prende il suo nome. Una vera e propria balconata che si affaccia sull’orizzonte.

L’Oasi Zegna è stata creata con un unico grande obiettivo: quello di offrire un’esperienza naturale ed emozionale adatta a tutte le tipologie di visitatori. Adulti e bambini, anime solitarie in cerca di ispirazione o coppie innamorate, motociclisti ed amanti dei viaggi on the road, escursionisti o semplici curiosi. Tutti sono i benvenuti.

Fioriture di rododendri primaverili, rigeneranti boschi per ripararsi dalla calura estiva, foliage dalle mille sfumature autunnali e scintillanti rami imbiancati dalle nevi invernali sono solo alcune delle sue manifestazioni più belle. Ogni stagione è perfetta per una tappa di uno o due giorni nell’Oasi Zegna. Questo anche grazie alle strutture ricettive presenti nell’area, dove potrai gustarti prodotti tipici della cucina locale.

La storia dell’Oasi Zegna: Il passato più o meno recente

La visione di Ermenegildo Zegna

L’Oasi Zegna può essere considerata una vero e proprio simbolo italiano del mecenatismo ambientale.

Grazie infatti alla lungimiranza e all’amore per la natura dell’imprenditore Ermenegildo Zegna, l’Oasi nasce nel 1993 come progetto di valorizzazione naturalistica e culturale di un’ampia area montana delle Alpi Biellesi.

Un progetto grandioso ed unico che si estende per circa 100 chilometri quadrati, realizzato da un imprenditore tessile illuminato. Dopo aver fondato la sua impresa a Trivero decide infatti di fare qualcosa per risollevare socialmente e dal punto di vista ambientale il suo territorio natale. 

A seguito della costruzione della Panoramica Zegna e della località sciistica di Bielmonte, ed alla riforestazione delle montagne con circa 500.000 conifere e centinaia di rododendri e ortensie, l’intera area è diventata un’opera d’arte che offre spettacoli indimenticabili in ogni periodo dell’anno.

Un passo indietro al Medioevo

Vuoi godere di una vista strepitosa? C’è da camminare un po’, ma potrai unire la bellezza della natura con un po’ di storia medievale di queste valli grazie al sentiero di Fra Dolcino. E’ un’affascinante e controversa figura storica citata da Dante nella Divina Commedia, e riportata in auge da Umberto Eco nel capolavoro letterario Il nome della rosa. Predicatore accusato di eresia, si rifugia nel 1300 sul Monte Rubello, proprio sopra Trivero. Da lì conduce la sua rivolta combattendo con i suoi seguaci, i frati dolciniani, la sua ultima battaglia contro i crociati del Vescovo di Vercelli prima di finire sul rogo.

Il sentiero che si snoda tra boschi di faggi e betulle conduce al Santuario del San Bernardo, edificato in ricordo di questi eventi a poco più di 1400 metri di altezza. Spaziando con lo sguardo a 360 gradi lungo Alpi, Appennino Ligure e Pianura Padana, sembra davvero di trovarsi sul tetto del mondo.

sentieri oasi zegna

Camminando tra i sentieri dell’Oasi Zegna

La tappa da non perdere: la Conca dei Rododendri

“
Una rondine non fa primavera!
– PROVERBIO POPOLARE

Forse una rondine da sola no, ma centinaia di rododendri in fiore sicuramente sì!
Ed è proprio grazie ad una splendida e soleggiata giornata primaverile che ho la fortuna di ammirare le meraviglie dei colori della Conca dei Rododendri.
Tra maggio e inizio giugno, di tutti gli itinerari e i percorsi dell’Oasi Zegna, il primo posto indiscusso spetta infatti a lei, un luogo veramente speciale in grado di rigenerare corpo e spirito.
E’ un’ampia area che sembra quasi accoccolata sulle pendici della montagna, il cui ingresso si trova proprio all’inizio della Panoramica Zegna. Qui trovano la loro dimora perfetta una variopinta distesa di piante e cespugli arbustivi appartenenti alla famiglia delle Ericacee.
In questo giardino che sembra uscito da un libro di fiabe i visitatori vengono accolti da uno spettacolo di colori e profumi. Ovunque le tonalità dominanti sono il rosa e il rosso dei rododendri, il giallo delle ginestre ed il bianco dei narcisi.

Mentre passeggio lungo il percorso che si inerpica tra le piante prendo alla lettera la parola d’ordine della giornata, e cioè rilassarsi.
Seguo il volo delle instancabili api, che impollinano senza sosta questi curiosi fiori dall’aspetto imbutiforme riuniti in piccoli grappoli. Mi perdo nelle sfaccettature dei giochi cromatici, i quali possono davvero diventare un ottimo rimedio contro lo stress.

conca rododendri

La Conca dei Rododendri durante la fioritura primaverile

Un foliage tutto piemontese

I colori delle foglie che mutano sono i grandi protagonisti dell’autunno. E da qualche tempo anche dei social network, che in questo periodo dell’anno diventano un vero e proprio festival di foto di paesaggi. E’ il momento in cui la natura muta le chiome dei suoi alberi dal verde alle tonalità dei colori più caldi, rosso, giallo e marrone.

Questo fenomeno che arruola ogni anno migliaia di estimatori di tutto il mondo (i quali si spostano armati di macchina fotografica alla ricerca della foglia perfetta) si chiama foliage. Dalle foreste del New England e del Canada a Central Park di New York, il foliage si presenta in tutto il suo splendore ovunque vi siano alberi ai alto fusto e vegetazione. E qui all’Oasi Zegna è possibile assistere e godere in pieno di uno dei più belli d’Italia.

Pertanto tieniti libera una domenica di ottobre. E se riesci durante la settimana ancora meglio, perché fidati, ne varrà sicuramente la pena.

SCOPRI DI PIÚ: leggi il mio post - Il foliage del Bosco del Sorriso -

Le piante ci parlano: Il Bosco del Sorriso

Il Forest Bathing all’Oasi Zegna

Ti sei mai soffermato a pensare a quanto faccia bene camminare in un bosco?

Avere la possibilità di contemplare la natura nella sua semplicità può spesso aiutare a comprendere meglio noi stessi e le cose. Ti regala una sorta di benessere immediato, libera le nostre energie e ci mette in contatto con quelle della natura circostante. Ti predispone ad essere positivo, e ad affrontare la vita con un sorriso. 

Se l’Oasi Zegna è a tutti gli effetti una meta ideale per chi vuole svuotare la mente, sono convinto che percorrere a piedi il Bosco del Sorriso valga da solo il viaggio.

Si tratta di un sentiero ad anello a due opzioni, una di 4 e l’altra di 8 chilometri, ideato per scoprire la forza bioenergetica delle diverse piante dell’organismo umano. Si realizza quella che viene definita la pratica salutistica del Forest Bathing, la quale si ispira ad un’antica disciplina giapponese che mira a beneficiare proprio della vegetazione a scopo terapeutico.

bosco del sorriso

Indicazione per il Bosco del Sorriso

La magia degli alberi

Il Bosco del Sorriso sembra un luogo magico nel quale ti senti pervaso da una sensazione di pace e serenità.
Lungo il percorso ci si imbatte in piccole piramidi di sassi alle quali sono appesi dei cartelli che indicano i benefici psicofisici delle piante sull’organismo umano, ed in leggii in legno sui quali sono incise favole e leggende che hanno come protagonisti gli alberi stessi.

bosco del sorriso

Un leggio del Bosco del Sorriso

Ed è così che in questo viaggio naturale ideato da Marco Nieri, ricercatore ed esperto in ecodesign e salute dell’habitat, gli alberi diventano gli assoluti protagonisti incantati.
Il faggio, con la sua grande capacità di utilizzare l’energia solare, e con i segni particolari sui tronchi simili ad occhi che gli valgono il soprannome di “bosco che ti guarda”.
Il larice, dal tronco slanciato in grado di contrastare le tempeste più dure. Messaggero di rinnovamento e resistenza di fronte alla situazioni più difficili ci insegna a trovare la felicità nelle cose semplici della vita.
L’abete bianco, detto il “principe dei boschi”, dalla corteccia liscia grigio argentea. La betulla, simbolo di saggezza, perseveranza, umiltà, dato che si stabilisce per prima in un territorio preparando il terreno per le altre piante.  

Leggi le favole incise sui grandi leggii. Resta in silenzio almeno 10 minuti intorno ad ogni tipologia di albero nella sua zona bio energetica.

Abbracciali pure se vuoi, io l’ho fatto!

Una laboriosa ape mentre impollina un rododendro

Galleria fotografica

 

Oasi Zegna
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Tags: NATURE, TREKKING, WELLNESS
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E' lungo gli ultimi chilometri che ti separano da E' lungo gli ultimi chilometri che ti separano da Santiago che iniziano a cambiare le percezioni, e una sorta di malinconia rimpiazza in qualche modo tutta la stanchezza accumulata. 
Ogni salita superata, ogni tappa percorsa è stata una piccola vittoria quotidiana, e ti rendi conto che se ti fossi arreso non saresti mai riuscito ad arrivare. 

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It is along the last kilometers that separate you from Santiago that perceptions begin to change, and a sort of melancholy somehow replaces all the accumulated fatigue. 
Every climb overcome, every stage traveled was a small daily victory, and you realize that if you had given up you would never have been able to get there.

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Il vero problema del Camino de Santiago non è cam Il vero problema del Camino de Santiago non è camminare, ma è farlo  con lo zaino in spalla, la famosa mochila. 
La vorresti lanciare giù dalle pendici dei monti per poterla recuperare all'arrivo della tappa giornaliera, ma non puoi farne a meno. È come il guscio della lumaca o della tartaruga. E' casa, hai dentro tutto quello che ti serve. E' il tuo mondo. 

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The real problem of the Camino de Santiago is not walking, but doing it with the backpack, the famous mochila. 
You would like to throw it down from the slopes of the mountains to be able to retrieve it at the arrival of the daily stage, but you cannot do without it. 
It is like the shell of a snail or a turtle. It's home, you have everything you need inside. It's your world.

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#caminodesantiago #caminodelnorte 
#mochila #peregrino #ultreia #santiago #wanderlust #buencamino
Lungo il Camino del Norte c'è il mare, anzi, l'o Lungo il Camino del Norte c'è il mare, anzi, l'oceano della costa Cantabrica!

Lo vedi, lo sfiori a tratti, lo puoi toccare. 
Mentre cammini ti perdi con lo sguardo immaginandoti di immergerti tra le sue onde, soprattutto quando il sole ti picchia caldo e le gambe si fanno pesanti per i chilometri già percorsi. 
Spesso non puoi fermarti, perché la tappa giornaliera è ancora lunga e manca ancora molto, ma ogni tanto infrangi le regole e allunghi verso quella piccola baia sabbiosa racchiusa tra imponenti scogliere.
Decidi che quei chilometri in più, quei passi da aggiungere ai migliaia già fatti, il tempo che dedicherai e che ti ritarderà sulla tabella di marcia sono il prezzo che scegli di pagare per godere da vicino di quello spettacolo.

⚜ Leggi il post, scopri di più sul mio travel blog:
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🇬🇧🇬🇧🇬🇧
Along the Camino del Norte there is the sea. Actually, the ocean of the Cantabrian coast! 

You see it, you can touch it.
As you walk you get lost in the gaze imagining yourself diving into its waves, especially when the sun beats you hot and your legs get heavy for the kilometers already traveled. 
Often you can't stop, because the daily stage is still long and still a long way away, but every now and then you break the rules and stretch towards that small sandy bay enclosed by imposing cliffs. You decide that those extra kilometers, those steps to add to the thousands already made, the time you will dedicate and that will delay you on your schedule are the price you choose to pay to enjoy that show up close. 

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Il Monte Rosa è solo uno degli spettacolari scena Il Monte Rosa è solo uno degli spettacolari scenari della Valsesia, l'area alpina situata nella parte settentrionale della provincia di Vercelli.
E' considerata la valle più verde d'Italia.

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The Mount Rosa is just one of the spectacular scenarios of Valsesia, the alpine area located in the northern part of the province of Vercelli. 
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Scorci di Valsesia... 💚❄ Uno dei pittoreschi Scorci di Valsesia... 💚❄

Uno dei pittoreschi ponticelli di Rassa, nella Valle dei Tremendi, ritagli di Alagna Valsesia e un muro di stalattiti di ghiaccio. 

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Clipping of Valsesia ... 💚❄ 

One of the small and picturesque bridges in Rassa, a small town in the Valle dei Tremendi, clippings of Alagna Valsesia and a wall of ice stalactites.

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Case Walser di Pedemonte, vicino ad Alagna, In Val Case Walser di Pedemonte, vicino ad Alagna, In Valsesia.

Sono uno degli esempi di architettura montana più belli di tutto l'arco alpino, ed il simbolo delle tradizioni della cultura Walser. 

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Walser Houses of Pedemonte, near Alagna, in Valsesia. 

They are one of the most beautiful examples of mountain architecture in the entire Alpine arc, and the symbol of the Walser culture traditions. 

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