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Feel the World, Italia

Portovenere, il porto della dea

15 Aprile 2021byFrancesco
Portovenere, il porto della dea
  • Una perla del Levante Ligure
    – Come raggiungere Portovenere
  • Tra storia e leggenda
    – La Portovenere medievale
    – Chiesa di San Lorenzo
    – Castello Doria
    – Chiesa di San Pietro
  • La grotta del poeta maledetto
  • Le tre isole: Palmaria, isola del Tino, isola del Tinetto
    – Palmaria
    – L’isola del Tino
    – L’isola del Tinetto
  • I colori della Palazzata a Mare 
  • Galleria fotografica

A La Spezia, sull’estremità occidentale del Golfo dei Poeti, Portovenere si scaglia lungo l’orizzonte avvolta dall’abbraccio amoroso del suo anfiteatro naturale marino. La sua rinomata bellezza l’ha resa meta dei soggiorni di artisti del calibro di Wagner, Montale e Lord Byron, ed ogni anno una destinazione turistica che attrae migliaia di visitatori da tutto il mondo.

Una perla del Levante Ligure

Portovenere fa parte di un’area dal grande valore turistico che include anche le famose Cinque Terre, ma rispetto ad esse è meglio conservata ed offre anche attrazione in più da poter visitare.
Oltre alle sue bellezze naturali infatti il suo centro storico è ricco di elementi architettonici e storici di grande fascino, ed insieme alle tre isole vicine, Palmaria, del Tino e del Tinetto, è stata inserita nel 1997 tra i Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Come raggiungere Portovenere

Arrivando dalle Cinque Terre, il mezzo di trasporto ideale per raggiungerla è il traghetto. Il costo del tragitto si aggira sui 15 Euro. Scegliendo questa soluzione il consiglio è quello di controllare i biglietti cumulativi, per fare scalo anche a tutte o a qualcuna delle Cinque Terre.

Se invece il punto di partenza è La Spezia le possibilità sono molte, oltre ovviamente all’utilizzo di automobile o motorino. Il traghetto ha un costo di 12 Euro per andata e ritorno o di 8 in caso di sola andata, e un tempo di percorrenza di circa mezz’ora. Altrimenti si può utilizzare il servizio di bus attraverso le linee 11 e P.

Per i più ardimentosi è disponibile un percorso a piedi di circa 18 chilometri che dalla Marina Militare del capoluogo ligure porta fino all’ingresso del borgo in circa sei ore.

portovenere

Banchina di approdo dei traghetti al confine del borgo antico

Tra storia e leggenda

Portovenere nasce come borgo di pescatori, e a causa della sua posizione esposta lungo la costa inizia fin dal Medioevo a subire le incursioni dei pirati saraceni e normanni e le invasioni di popoli barbarici, tra i quali i Longobardi. Il nucleo urbano originario, di cui non ci sono più resti, sorgeva nel piazzale Spallanzani, proprio ai piedi della Chiesa di San Pietro.

Il suo nome però è legato a miti e leggende. Pare infatti che dove oggi si trova la Chiesa di San Pietro ci fosse un tempio dedicato alla dea Venere Ericina, nota per la sua grande bellezza. La credenza vuole che la dea si fosse generata dalla spuma delle onde del mare che si infrangevano contro gli scogli situati proprio al di sotto della chiesa.
Un’altra leggenda vuole che la dea Venere abbia fatto sosta su questi scogli ventosi perché attratta e ammaliata dal mare cristallino, dalla vegetazione e dai colori del cielo.

La Portovenere medievale

L’ingresso al centro storico di Portovenere è delimitato dalla Porta del Borgo. Ed è proprio da qui che decido di iniziare la mia visita.
Varcata questa soglia di origine medievale accedo ad un’insieme di stradine che grazie a numerose scalinate conducono fino alla parte alta del borgo, dove si trova Castello Doria. 

Lungo la strada principale si affacciano botteghe e negozietti di souvenir che vendono oggetti e cibo tipico locale. E’ molto ricorrente uno dei simboli della Liguria, le acciughe, che assumono la forma di vassoi e soprammobili, mentre per quanto riguarda i cibi scorgo ovunque gli immancabili coni di fritti, focacce e vasetti di pesti vari.

Il bellissimo centro storico di Portovenere

Il bellissimo centro storico di Portovenere

Chiesa di San Lorenzo

Prima di arrivare al castello incontro la chiesa di San Lorenzo, nota come Santuario della Madonna Bianca, una chiesa piuttosto grande la cui struttura è un insieme di stile romanico e gotico.
Il suo nome di Santuario della Madonna Bianca risale ad un miracolo avvenuto nel 1399, quando la cittadina era stata colpita dalla peste. A seguito delle preghiere dei fedeli un quadro annerito di una Madonna si schiarisce fino a far diventare la sua pelle bianca, ed il segno viene associato alla sconfitta del terribile flagello.

Castello Doria

Dalla piazzetta sulla quale sorge parte in direzione Castello Doria una piccola stradina, lungo la quale si incontrano i resti di due mulini.
Castello Doria è un edificio eretto su una pianta pentagonale, con il bastione sud che si protrae verso il mare. Deve il suo nome alla famosa casata nobiliare genovese dei Doria, ed è ubicato in posizione dominante sul borgo e sullo stretto lembo di mare che separa la costa dall’isola di Palmaria. Dalla strada che corre al di sopra della Chiesa di San Lorenzo si accede direttamente all’ingresso principale. La stanza più importante è la Sala Ipostila, mentre l’altra parte al chiuso della struttura è la cosiddetta Casa del Capitano.  

Chiesa di San Pietro

Continuo la visita e giungo al piazzale Spallanzani, dove si trova anche la parte più antica di tutto il borgo.
Sul piazzale si affaccia con la sua posizione privilegiata sul mare la splendida Chiesa di San Pietro, composta da due edifici collegati tra loro. Il primo, in stile romanico, è stato consacrato nel XII secolo, mentre il secondo, costruito in stile gotico-genovese, è stato eretto durante il XIII secolo. La costruzione originaria è più antica e risale invece al V secolo.
Il suo interno è piuttosto buio, la luce è poca ed entra solo dalle grandi finestre collocate dietro l’altare, ma dal terrazzo che si trova all’esterno si può godere di una delle panoramiche migliori di tutta Portovenere. 

portovenere

Chiesa di San Pietro

La grotta del poeta maledetto

A pochi passi dalla chiesa trovo la vera perla di Portovenere, la grotta dell’Arpaia, più comunemente nota come Grotta di Byron, una cavità naturale famosa per la sua incredibile bellezza.
Deve il suo nome al fatto di essere stata particolarmente amata dall’inglese Lord Byron, il poeta maledetto, libertino e giramondo, simbolo di un’intera generazione di artisti ribelli. Come molti poeti ed artisti del tempo aveva trovato in questo lembo di Italia un luogo ideale dove fermarsi a meditare in ammirazione della natura.
La storia della grotta è legata ad una leggenda che si è tramandata nel tempo e che ha contribuito ad aumentare il fascino mistico del luogo. Sembra infatti che Byron si sia tuffato nelle acque circostanti sfidando il mare e nuotando per ben 8 chilometri per raggiungere l’amico e collega poeta Peter Shelley, che all’epoca soggiornava nella vicina località di Lerici, posta al di là del golfo.

Oltre che direttamente dal borgo la grotta è visitabile anche dal mare, grazie ai numerosi traghetti che possono arrivare fino all’imbocco. Ha una profondità minima di 5 metri e una massima di 20 metri lungo il fianco, ed è caratterizzata da una parete ricca di piccoli crostacei e anemoni multicolori. Grazie ad un breve sentiero che parte da una fenditura delle mura cittadine, si può scendere fino al livello del mare e da lì è possibile ammirare l’intero promontorio dal basso.

grotta portovenere

La piccola baia della Grotta di Byron

Le tre isole: Palmaria, isola del Tino, isola del Tinetto

Dalla Chiesa di San Pietro si ha una vista privilegiata su Palmaria, una delle tre isole che rappresentano l’estensione di questa località verso il mare.

Palmaria

Palmaria è la grande isola che si vede sulla sinistra entrando col traghetto a Portovenere. E’ separata dalla costa da uno stretto lembo di mare conosciuto con il nome di “le bocche”, e sebbene la sua superficie non superi i due chilometri quadrati è la più grande di tutte le isole liguri. E’ ricoperta da una folta vegetazione e le sue coste sono molto variegate: la parte rivolta verso Portovenere infatti scende dolcemente verso il livello del mare, mentre quella che dà sul mare aperto è caratterizzata da alte falesie e numerose grotte.

L’isola del Tino

Collocata alle spalle di Palmaria, è una riserva naturale utilizzata anche a scopi militari alla quale è consentito accedere solo due giorni all’anno, il 13 settembre, giorno dedicato al patrono dell’isola e la domenica successiva. Durante il resto dell’anno è possibile solo circumnavigarla con uno dei tour dedicati che parte dal porto di Portovenere. Sulla sua estremità più alta si erge fiero un faro del XIX secolo che segnala la posizione della terra ferma alle navi in ingresso nel golfo.

L’isola del Tinetto

E’ l’isola più piccola del piccolo arcipelago, con una superficie di circa seimila metri quadri. Qui è possibile ormeggiare barche private e chiunque può accedervi in qualunque periodo dell’anno, anche se è necessario prestare attenzione alla colonia di gabbiani durante il periodo dell’apertura delle uova. Somiglia più a un grande scoglio che a un’isola. Ciò nonostante si trovano antichi ruderi di un oratorio e di una chiesa risalenti al VI secolo e distrutti da una incursione dei pirati saraceni.

isole portovenere

Le tre isole di Portovenere al tramonto

I colori della Palazzata a Mare

Completo la mia visita scendendo sul fronte mare dove si trova la famosa Palazzata a Mare, un insieme di edifici alti e uniti tra loro che si affacciano verso l’orizzonte. Le differenti larghezze delle facciate color pastello e le altezze disomogenee creano uno spettacolo da cartolina veramente suggestivo.

La costruzione della Palazzata a Mare, chiamate anche case-torri, si deve alla Repubblica di Genova. Le fondamenta delle case sono poste saldamente sulle rocce, e le finestre sono numerose ma piccole, al fine di impedire l’accesso ad un numero massiccio di persone contemporaneamente.

Quest’area della cittadina fa da cornice alle bellezze storiche e rende Portovenere una meta ideale in ogni periodo dell’anno. Sia in estate che in inverno le tinte pastello delle sue case e l’azzurro del mare si mischiano con le tonalità naturali delle colline e delle enormi falesie rocciose che cadono a strapiombo nelle acque sottostanti.

Se aggiungiamo un caldo tramonto all’orizzonte, una rilassante passeggiata seguita da una romantica cenetta a base di pesce e buon vino bianco locale, il quadro è semplicemente perfetto.

palazzata portovenere

Scorcio della Palazzata a Mare

Galleria fotografica

 

Portovenere
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E' lungo gli ultimi chilometri che ti separano da E' lungo gli ultimi chilometri che ti separano da Santiago che iniziano a cambiare le percezioni, e una sorta di malinconia rimpiazza in qualche modo tutta la stanchezza accumulata. 
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Lungo il Camino del Norte c'è il mare, anzi, l'o Lungo il Camino del Norte c'è il mare, anzi, l'oceano della costa Cantabrica!

Lo vedi, lo sfiori a tratti, lo puoi toccare. 
Mentre cammini ti perdi con lo sguardo immaginandoti di immergerti tra le sue onde, soprattutto quando il sole ti picchia caldo e le gambe si fanno pesanti per i chilometri già percorsi. 
Spesso non puoi fermarti, perché la tappa giornaliera è ancora lunga e manca ancora molto, ma ogni tanto infrangi le regole e allunghi verso quella piccola baia sabbiosa racchiusa tra imponenti scogliere.
Decidi che quei chilometri in più, quei passi da aggiungere ai migliaia già fatti, il tempo che dedicherai e che ti ritarderà sulla tabella di marcia sono il prezzo che scegli di pagare per godere da vicino di quello spettacolo.

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