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Mondo, Upside Down

Il mondo da differenti angolature

14 Aprile 2021byFrancesco
Il mondo da differenti angolature
  • Le carte geografiche
    – Un tuffo nel passato: la cartografia
  • L’Europa al centro del mondo
    – L’inconveniente della mappa di Mercatore
    – Una possibile alternativa
  • La Cina al centro del mondo
  • La AuthaGraph World Map

Il mondo può apparire molto differente a seconda dell’angolatura e del punto di vista che si considerano.

Per parlare di questo faccio un salto indietro alla mia infanzia. Uno dei ricordi più belli che ho sono le gite fuoriporta che i miei genitori organizzavano nel fine settimana. Per pianificare il tutto mio padre spalancava sul tavolo in soggiorno la cartina geografica ed insieme si decidevano itinerario e tempistiche. Il percorso più veloce era ovviamente il meno suggestivo, ma la scelta cadeva nella maggior parte dei casi sull’ipotesi più interessante.

Una volta partiti il finestrino dell’auto o del treno diventavano i portali di accesso alla scoperta del mondo. Al ricordo del viaggio si aggiungeva poi la classica raccolta di cimeli: biglietti d’entrata, cartoline, fotografie, scontrini vari, foglie e così via. La cartina geografica rappresentava la base di una esperienza durante le quale si viaggiava molto anche con la fantasia, e con tutte le valutazioni e gli errori infantili del caso.

Oggigiorno mappamondi e mappe in generale sono diventati obsoleti, sostituite prima dai navigatori satellitari e poi dalle molte applicazioni per smart phone in grado di condurci ovunque segnalandoci in tempo reale anche se c’è un gatto che sta attraversando la strada.

Grazie al mio vagare per il mondo ho scoperto che esistono vari tipi di carte geografiche e planisferi. Vivendo in Italia avevo sempre visto carte con l’Europa situata al centro e non avevo mai pensato alla possibilità che ci potessero essere diverse tipologie di carte. Spesso tendiamo a dimenticarci che non siamo soli, ma che intorno a noi vivono miliardi di persone con le loro proprie culture, lingue e modi di vivere molto diversi dai nostri. E che ovviamente osservano il mondo con il loro punto di vista.

mondo rovescio

Il mondo al rovescio © www.ecosost.it

Le carte geografiche

Una carta geografica non è niente altro che una stampa in cui sono rappresentate determinate caratteristiche della Terra. Di solito il Nord si trova in alto, il Sud in basso, l’Est a destra e l’Ovest a sinistra di chi guarda, ma storicamente sono esistite carte orientate a Est (legate al sorgere del Sole o alla posizione di Gerusalemme), a Sud (principalmente arabe e cinesi), o a Ovest (carte nautiche del periodo coloniale specialmente portoghesi).

In qualche negozio di antiquariato statunitense o sudamericano infine si possono trovare vecchi planisferi Americo-centrici risalenti al secolo scorso, con le Americhe appunto poste al centro e tutto il resto ai lati.

Un tuffo nel passato: la cartografia

Il mondo conosciuto fino a pochi secoli fa era molto ridotto, anche se paradossalmente più difficile da esplorare e conoscere in ogni suo dettaglio. La base di partenza per i popoli antichi era mettere i loro territori al centro di tutto. Gli Egizi disegnavano le loro mappe da Sud a Nord perché l’Alto Egitto (il più potente) si trovava a Sud e il Basso Egitto invece a Nord.

La cartografia greca più antica è quella omerica, che rappresentava la Terra come  un disco circolare piatto con al centro la Grecia. Già da allora molti filosofi e scienziati però, tra cui Aristotele, affermavano la sfericità del globo terrestre. 

Per millenni Roma è rimasta il centro del mondo conosciuto, tanto è vero che ancora oggi esiste l’intramontabile detto “Tutte le strade portano a Roma”.
E dico conosciuto perché in realtà i Romani stessi identificavano i territori non da loro conquistati o quanto meno non degni di interesse con la generica scritta “Ich suns leones” (qui ci sono i leoni, quindi ciò che è selvaggio, sconosciuto e pericoloso).

Il periodo delle gradi esplorazioni coloniali apre letteralmente un mondo di opportunità e di scoperte. Vengono disegnate moltissime mappe, ma alcune sono più importanti di altre, come la Universalis Cosmographia del 1507, la prima sulla quale compare il nome America, e la mappa di Piri Reìs, del 1513, alla quale sono legate teorie e supposizioni. Sono infatti disegnati i confini dell’Antartide, la cui scoperta è stata riconosciuta ufficialmente solo nel 1820.
Un tipico esempio di “archeologia misteriosa”, basata su punti di vista alternativi alla storiografia ufficiale dei quali parlerò in articoli futuri.

L’Europa al centro del mondo

Il modello tradizionale che vede l’Europa al centro del mondo è stato disegnato nel 1569 dal cartografo e matematico fiammingo Gerhard Kremer, detto Mercatore. La maggior parte dei planisferi ancora oggi in circolazione, incluse le mappe interattive implementate su Google maps, derivano proprio da questo antico prototipo.

Considerando l’epoca storica, l’obiettivo principale di Mercatore era quello di creare una mappa in grado di agevolare il tracciamento di rotte nautiche destinate a conquiste coloniali e commerci. Per raggiungere il suo scopo proietta in forma piana la suddivisione della Terra in linee rette orizzontali (paralleli) e verticali (meridiani). Ogni parallelo viene tracciato in modo da tagliare tutti i meridiani sullo stesso angolo retto, creando così un sistema di coordinate per la navigazione. Tracciando infatti una lossodromica (linea retta che taglia i meridiani), diventa possibile raggiungere una destinazione mantenendo costante l’angolo sulla bussola.
Il punto di forza di questa carta geografica è la grande accuratezza nel delineare i confini di continenti e Paesi, fornendo un reticolo di coordinate ottimale per l’orientamento nautico.

L’inconveniente della mappa di Mercatore

In questa proiezione un segmento di parallelo tra due meridiani rimane sempre uguale ovunque, e la ovvia conseguenza è che il rapporto tra distanza rappresentata graficamente e distanza reale sia fuori scala e incongruente.
Il risultato è che dirigendosi dall’Equatore verso il Polo Nord le terre aumentano la loro superficie. Ad esempio la Groenlandia ha un’area che equivale a quella dell’intero territorio dell’Africa, mentre in realtà l’area del continente africano è circa 14 volte più grande di lei. L’Alaska appare di poco più grande del Brasile, ma in realtà l’area del Brasile è più di 5 volte quella dell’Alaska. La Finlandia risulta avere un’estensione nord-sud più estesa di quella dell’India, ma in realtà è il contrario.

Ma perché allora questo modello ha prevalso così tanto nel tempo? 
Per un semplice motivo socio culturale. Per un navigatore del Cinquecento, e anche per quelli dei secoli successivi, il punto di partenza doveva essere sempre lo stesso, e cioè il Vecchio Continente. Inteso come un saldo punto di riferimento geografico ma anche un punto di partenza valoriale incontaminabile, imprescindibile e da esportare. Mercatore volontariamente sceglie di collocare graficamente l’Europa e in generale il Nord del mondo al centro della carta. L’Europa diventa il punto che taglia in due esatte metà il globo e questa scelta contribuisce a rendere più drastica la distorsione delle proporzioni. Tutte le aree dell’emisfero sud risultano ristrette, mentre tutte le aree collocate nell’emisfero nord risultano dilatate.

A prescindere dalla visione coloniale di questa carta però i geografi hanno sempre difeso anche in quelle successive la scelta di collocare l’Europa al centro perché è lì che passa il Meridiano di Greenwich, il riferimento universale per il calcolo della longitudine e dei vari fusi orari.
Inoltre l’Oceano Pacifico è il punto della superficie terrestre dove ci sono meno terre, ed è quindi logico che si faccia qui il taglio.

Una possibile alternativa

Nel 1973 viene creata dallo storico tedesco Arno Peters una nuova proiezione del mondo con l’obiettivo di rimpiazzare il modello classico europeista di Mercatore.
Peters modifica la carta di Marcatore riuscendo a mantenere le proporzionalità delle aree. Nella sua carta vengono sia rispettati gli angoli sia le superfici, e tutti i Paesi nel suo planisfero riescono ad essere rappresentati in maniera equivalente, in base alle loro reali dimensioni. Nella sua proiezione il Sud non viene sottovalutato a vantaggio del Nord, e questo ne ha determinato il successo soprattutto ideologico e politico. 

Il planisfero di Peters mette chiaramente in luce le contraddizioni legate alla percezione che in molti hanno della Terra. 

mondo

Sovrapposizione cartografica tra la mappa di Mercatore, in trasparenza, e quella di Peters, in verde

La Cina al centro del mondo

Durante i periodi lavorativi trascorsi in Asia mi sono spesso ritrovato di fronte a planisferi con la Cina collocata al centro, nei quali l’Europa e le Americhe apparivano una lontana diramazione del continente asiatico.

Sono le mappe che i bambini cinesi studiano a scuola, e sono decisamente diverse dalle nostre. Questa è la visione confuciana del pianeta, che pone la civiltà cinese al centro e considera come entità meno importanti gli altri continenti che le orbitano intorno. Del resto ho scoperto che il fatto che la Cina si ritenga il centro del mondo lo si ritrova nel suo nome stesso (Zhōng-guó). Gli ideogrammi utilizzati per definirla sono due, guarda caso “centro” (中) e “Paese” (国).

mondo

Carta geografica con la Cina al centro del mondo

La AuthaGraph World Map

Giusto come spunto finale menziono la rivoluzionaria AuthaGraph World Map, del designer giapponese Hajime Narukawa. Un planisfero alternativo che preserva le dimensioni relative dei continenti (difetto di Mercatore) mantenendo la loro forma reale (problematica di Peters).

Ma qui i continenti non sono più messi in fila e orientati in direzione nord-sud. L’Oceano Pacifico viene posto al centro, e i continenti giacciono disposti a ventaglio. Forse non sarà il miglior strumento per aspiranti viaggiatori, ma è stata definita come una sorta di carta “carta geografica origami”, ironizzando ovviamente sull’origine nipponica del suoi ideatore. 

Se vuoi saperne di più su questo tipo di mappa clicca qui: 
www.authagraph.com
https://en.wikipedia.org/wiki/AuthaGraph_projection

mondo

AuthaGraph World Map © Hajime Narukawa/Japanese Institute of Design Promotion 

Concludendo, che effetto ti fa osservare il mondo da un punto di vista differente?
Conoscevi l’esistenza della carta di Peters?
Lascia il tuo commento e fammi sapere cosa ne pensi.

Tags: CULTURE, LIFESTYLE
4 commenti
  1. Giorgio Pavan
    Giorgio Pavan dice:
    28 Luglio 2021 in 13:21

    geniale

    Rispondi
    • Francesco
      Francesco dice:
      23 Ottobre 2021 in 13:15

      Grazie Giorgio, sono contento che ti sia piaciuto il mio articolo.

      Rispondi
  2. Michele
    Michele dice:
    10 Dicembre 2022 in 18:15

    La visione della terra è fin troppo occidentale, un applauso!
    Per lo stesso motivo se chiedi dove è il polo nord ti indicano l’orizzonte nord e non il punto reale che si trova sempre a nord ma che deve attraversare la sfera terrestre ed essere indicato verso il basso.

    Rispondi
    • Francesco
      Francesco dice:
      11 Dicembre 2022 in 13:44

      Ti ringrazio per aver letto il mio articolo e per il commento Michele. In generale viaggiando ti accorgi di quanto la visione che abbiamo su tante cose in Europa sia poi diversa o addirittura opposta in altri continenti.

      Rispondi

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E' lungo gli ultimi chilometri che ti separano da E' lungo gli ultimi chilometri che ti separano da Santiago che iniziano a cambiare le percezioni, e una sorta di malinconia rimpiazza in qualche modo tutta la stanchezza accumulata. 
Ogni salita superata, ogni tappa percorsa è stata una piccola vittoria quotidiana, e ti rendi conto che se ti fossi arreso non saresti mai riuscito ad arrivare. 

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It is like the shell of a snail or a turtle. It's home, you have everything you need inside. It's your world.

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Lungo il Camino del Norte c'è il mare, anzi, l'o Lungo il Camino del Norte c'è il mare, anzi, l'oceano della costa Cantabrica!

Lo vedi, lo sfiori a tratti, lo puoi toccare. 
Mentre cammini ti perdi con lo sguardo immaginandoti di immergerti tra le sue onde, soprattutto quando il sole ti picchia caldo e le gambe si fanno pesanti per i chilometri già percorsi. 
Spesso non puoi fermarti, perché la tappa giornaliera è ancora lunga e manca ancora molto, ma ogni tanto infrangi le regole e allunghi verso quella piccola baia sabbiosa racchiusa tra imponenti scogliere.
Decidi che quei chilometri in più, quei passi da aggiungere ai migliaia già fatti, il tempo che dedicherai e che ti ritarderà sulla tabella di marcia sono il prezzo che scegli di pagare per godere da vicino di quello spettacolo.

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Along the Camino del Norte there is the sea. Actually, the ocean of the Cantabrian coast! 

You see it, you can touch it.
As you walk you get lost in the gaze imagining yourself diving into its waves, especially when the sun beats you hot and your legs get heavy for the kilometers already traveled. 
Often you can't stop, because the daily stage is still long and still a long way away, but every now and then you break the rules and stretch towards that small sandy bay enclosed by imposing cliffs. You decide that those extra kilometers, those steps to add to the thousands already made, the time you will dedicate and that will delay you on your schedule are the price you choose to pay to enjoy that show up close. 

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Scorci di Valsesia... 💚❄ Uno dei pittoreschi Scorci di Valsesia... 💚❄

Uno dei pittoreschi ponticelli di Rassa, nella Valle dei Tremendi, ritagli di Alagna Valsesia e un muro di stalattiti di ghiaccio. 

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Clipping of Valsesia ... 💚❄ 

One of the small and picturesque bridges in Rassa, a small town in the Valle dei Tremendi, clippings of Alagna Valsesia and a wall of ice stalactites.

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Sono uno degli esempi di architettura montana più belli di tutto l'arco alpino, ed il simbolo delle tradizioni della cultura Walser. 

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Walser Houses of Pedemonte, near Alagna, in Valsesia. 

They are one of the most beautiful examples of mountain architecture in the entire Alpine arc, and the symbol of the Walser culture traditions. 

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