Una delle cose che mi ha sempre affascinato di più del Madagascar è l’impatto cromatico della sua natura lussureggiante: il verde della vegetazione, il blu del mare e del cielo, le tinte multicolore della terra e delle rocce. In questo regno di tonalità forti e a volte quasi impattanti per gli occhi regna un piccolo animale variopinto dall’aspetto grottesco ma estremamente affascinante, il camaleonte.
E’ un rettile che ha sempre attratto la mia curiosità, fin dalla prima volta che ho messo piede in questa isola meravigliosa, ed ogni volta che ho la fortuna di ritornarci non perdo occasione per andare alla ricerca di nuovi esemplari.
Sono creature introverse, ma in grado di adattarsi rapidamente alla natura selvaggia che li circonda. La loro è una grande dote, perché permette non solo di cambiare colore della pelle, ma soprattutto di poterlo fare quando serve.
A chiunque piacerebbe poter diventare almeno una volta invisibile. E’ impossibile purtroppo, ma la natura ha concesso ad alcune specie animali e vegetali la capacità di mimetizzarsi con l’ambiente circostante, così da diventare quanto meno, introvabili.
E l’animale più rappresentativo di questa capacità è proprio lui, il camaleonte.
Il leone che si trascina per terra
La parola camaleonte deriva dal greco khamaileon e significa “il leone che si trascina per terra”.
In realtà questo piccolo sauro non ha molto da spartire con questo grande felino, ma grazie alla sua capacità di camuffarsi diventa quasi invulnerabile.
E proprio per questa abilità diventa un simbolo di trasformazione, e della capacità di azione e adattamento.
A differenza di ciò che la maggior parte delle persone credono, questa capacità di cambiare colore non serve solo a mimetizzarsi, ma lo scopo primario è la comunicazione. E’ una strategia per comunicare disponibilità all’accoppiamento, aggressività, difesa e d altro ancora.
Il camaleonte è un animale davvero unico, ma non solo per questa dote.
Altra caratteristica infatti che lo rende speciale è la particolare lingua a molla. Grazie ad essa, avvistata la preda, il camaleonte riesce a rimanere completamente immobile fino a che non la estrae in un tempo brevissimo, ritraendola poi indietro con l’insetto catturato.
Diciamo che trasmette involontariamente un bel messaggio, che alla fine si può raggiungere un obiettivo anche andando adagio, rispettando il proprio ritmo.
Anche gli occhi sporgenti sono un’altra tipicità di questo curioso rettile. Possono infatti ruotare di 360 gradi, indipendentemente l’uno dall’altro, alla ricerca delle prede.
In molte culture, il camaleonte è un messaggero degli dei e guida le anime nel regno dei morti.
I Dogon (popolazione del Mali) lo accostano all’arcobaleno, il ponte che collega la terra al cielo, per i Pigmei (gruppo etnico dell’Africa equatoriale) è coinvolto nella creazione del mondo.
Galleria fotografica
Foto scattate durante i periodi trascorsi in Madagascar
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