- Un giardino glaciale tutto piemontese
- Esplorando gli Orridi di Uriezzo
– L’Orrido di Nord-Est
– L’Orrido Sud - Le Marmitte dei Giganti
- Qualche informazione utile
- Galleria fotografica
A poca distanza da Domodossola si trova il parco glaciale degli Orridi di Uriezzo, un luogo molto suggestivo e particolare soprannominato il Grand Canyon del Piemonte.
Considerato una delle meraviglie naturali dell’Ossola, è il risultato dell’azione erosiva operata nel corso dei millenni dai ghiacciai e dai torrenti montani che un tempo scorrevano verso valle dal ghiacciaio del fiume Toce.
Nel corso dei millenni la forza dell’acqua ha modellato lentamente paesaggi surreali di fronte ai quali non si può fare altro che provare ammirazione e grande rispetto.
Dal punto di vista geologico e morfologico, questa grandiosa eredità lasciataci dall’inesorabile ed incredibile azione di modellamento è difficilmente ritrovabile in altre parti della catena delle Alpi.
La valle degli Orridi
Un giardino glaciale tutto piemontese
Gli Orridi sono un complesso di gole situate nel territorio compreso tra i comuni di Baceno, Premia e Verampio, in Valle Antigorio, la quale durante l’ultima glaciazione (terminata circa 12.000 anni fa), era occupata dall’esteso ghiacciaio del fiume Toce.
Sono caratterizzati da grandi cavità separate da stretti e tortuosi cunicoli, le cui pareti lisce e levigate sono scolpite da nicchie e scanalature prodotte nel tempo dal moto vorticoso e violento di cascate d’acqua.
Costituiscono un ecosistema complesso composto da elevata umidità, scarsa illuminazione e dalla presenza di varie specie vegetali (in particolare muschi e felci), che sono state in grado di adattarsi perfettamente a tali condizioni ambientali molto difficili.
Si dividono in Orrido Sud, chiamato dagli abitanti del luogo Tomba d’Uriezzo, Orrido Nord-Est, lungo circa 100 metri, Orrido Ovest, il meno caratteristico e formato da due tratti distinti, ed un quarto che prende il nome di Vallaccia (difficilmente accessibile, e che termina con un salto sul torrente Devero).
In località Maiesso, il Toce è attraversato da un ponte che permette di osservare dall’alto l’affioramento del cosiddetto Elemento zero, l’elemento tettonico conosciuto più profondo delle Alpi, insieme con le spettacolari forme erosive di forma circolare chiamate Marmitte dei Giganti.
Frecce direzionali per gli Orridi e le località vicine
Esplorando gli Orridi di Uriezzo
La visita agli Orridi è una piacevole passeggiata adatta a tutti, e la consiglio particolarmente a famiglie con bambini (non troppo piccoli però) sia per il suo carattere didattico che per la sua connotazione di vera e propria esperienza avventurosa.
Li ho visitati più volte nella vita, ma la prima, durante l’infanzia, è stata senza dubbio la più elettrizzante e significativa.
Forse ti starai ancora chiedendo che cosa sono in poche parole questi orridi?
In poche parole sono tunnel, cavità buie e in alcune parti molto profonde, anfratti scuri di cui non si vede la fine.
La definizione di orridi comunque non è la più appropriata, in quanto sono letteralmente uno spettacolo naturale.
Il luogo stesso dove si trovano è inoltre un incanto. L’aria è fresca e pulita, non ci sono veicoli o rumori molesti, e la natura regna veramente sovrana.
Il cammino nella sua completezza è impegnativo e bisogna camminare parecchio, ma l’esperienza vale davvero la fatica.
Le sensazioni che si provano sono incredibili. Si percorre letteralmente un labirintico susseguirsi di vie strette che si allungano in mezzo alle montagne, tra pareri di roccia dalle quali spuntano solo solo alcuni raggi di sole e piccoli ritagli di cielo.
E’ necessario guardare bene dove si appoggiano i piedi dato che c’è molta umidità, e la presenza di piccoli ruscelli rende le rocce e il terreno piuttosto scivolosi.
Gli Orridi di Uriezzo
L’Orrido di Nord-Est
Al primo Orrido, quello di Nord-Est, si accede quasi subito in corrispondenza di una fenditura nella parete rocciosa, situata alla spalle di una bellissima baita in pietra ristrutturata.
E’ lungo un centinaio di metri e profondo una decina. E’ molto stretto in alcuni punti ma suggestivo, dato che se si è fortunati ci si può anche imbattere in qualche volpe o roditore locale che tende a nascondersi tra le fenditure o i cunicoli.
Orrido di Nord-Est
L’Orrido Sud
Per raggiungere invece l’Orrido Sud, il principale per lunghezza, si continua a camminare in leggera discesa lungo la strada sterrata fino al suo l’ingresso. E’ lungo oltre 200 metri e profondo tra i 20 e i 30 metri, ed è attrezzato con scale metalliche che permettono di raggiungerne i vari livelli.
Qui lo spettacolo raggiunge il suo apice, dato che scendendo sempre più in profondità il contrasto buio luce aumenta e la grotta si mostra in tutta la sua unicità.
All’uscita, in prossimità di una cascatella incastonata dentro la roccia, si può continuare a camminare fino al ponte di Maiesso per ammirare le bellissime Marmitte dei Giganti.
Proseguendo invece lungo il sentiero che conduce in salita al piccolo centro abitato di Uriezzo si può continuare lungo la mulattiera fino alla deviazione per l’Orrido Ovest, da percorrere in discesa fino a ricongiungersi nuovamente con il sentiero nel bosco.
Orrido Sud
Le Marmitte dei Giganti
Partiamo già dal fatto che qualcosa con questo nome va assolutamente visto!
Tappa fondamentale per chi visita gli Orridi sono infatti le famose Marmitte dei Giganti, cavità emisferiche o cilindriche paragonabili a piscine naturali, scavate nella roccia dalla pressione vorticosa dei torrenti glaciali unita all’azione abrasiva della sabbia e dei ciottoli trasportati dall’acqua.
Attraversando il ponte e scendendo sull’altra sponda si ammira uno vero e proprio micro mondo di colori nel quale si mischiano il blu, il bianco e il verde acqua del fiume, le tonalità delle foglie delle piante, l’azzurro del cielo e il grigio accecante degli enormi massi modellati dall’acqua.
Avendo la forma e le profondità di vere e proprie piscine, durante le calde giornate estive diventano un luogo perfetto per i più ardimentosi per rinfrescarsi dalla calura e dalla stanchezza della passeggiata.
L’acqua è gelata infatti, ma spesso anche in estate il sole è molto forte anche da queste parti, e un veloce bagno in queste acque color smeraldo è un vero toccasana.
Per chi invece decidesse di optare per soluzioni più tranquille, anche solo fermarsi a dormire o prendere il sole su uno degli enormi sassi che le circondano può rappresentare una validissima soluzione per godere al meglio della giornata.
Marmitte dei Giganti
Qualche informazione utile
Si possono raggiungere in auto percorrendo la autostrada A26 in direzione Gravellona Toce, proseguendo per la SS 33 Gravellona Toce – Sempione e prendendo l’uscita per la SS 659 per Valle Antigorio Formazza, fino a raggiungere i comuni di Baceno o Premia.
Con i mezzi pubblici, una volta raggiunta la città di Domodossola in treno, si può arrivare a Baceno e Premia tramite la linea di autobus per la Cascata del Toce.
Il percorso che preferisco per visitarli è quello che parte dal comune di Premia. Lasciando la strada principale che porta alla Val Formazza, si prende la deviazione per Crego e Uriezzo fino a quando non ci si trova sulla destra la parete rocciosa di Balmafredda, frequentata come palestra di arrampicata sportiva da giovani del luogo e villeggianti. Da qui si prosegue a destra in direzione Uriezzo, fino a giungere al termine della strada asfaltata, vicino alla caratteristica chiesetta di Santa Lucia, costruita come ringraziamento della comunità di Uriezzo per essere sopravvissuta all’epidemia di peste del 1513.
Una volta parcheggiata l’automobile si continua a piedi seguendo l’apposita segnaletica escursionistica. Questa iniziale parte del sentiero è molto bella perché regala un’ampia vista panoramica sulle montagne circostanti.
Partendo invece da Baceno si deve percorrere una mulattiera che dalla Chiesa monumentale di San Gaudenzio scende alla frazione Verampio. Si costeggia la parete rocciosa ricca di cristalli su cui la chiesa è edificata fino alla piana di Verampio ed al ponte ad arco sul torrente Devero. Senza attraversare il ponte si prosegue ancora sulla pista fino all’ingresso dell’Orrido Sud.
L’accesso da Verampio, nel comune di Crodo, segue la pista di servizio al metanodotto che attraversa il torrente Devero, il quale costeggia il corso del Toce fino all’altezza del ponte in legno di Maiesso, dove si trovano le Marmitte dei Giganti. Da qui si prosegue lungo il sentiero che conduce all’Orrido Sud.
L’intera visita agli Orridi e alle Marmitte dei Giganti necessita di circa tre ore. Il percorso totale è di 5,5 chilometri. E’ consigliabile dotarsi di scarpe comode e adatte a percorsi accidentati, di una felpa, di acqua e anche di cibo per concedersi una piccola pausa rigenerante lungo il percorso.
I dintorni degli Orridi
Galleria fotografica
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