Nato dall’ingegno e dall’abilità dell’uomo, il Canale di Suez consente da oltre un secolo il collegamento marittimo diretto tra Europa e Asia.
È un alveo artificiale navigabile che si trova in Egitto, a ovest della penisola del Sinai, tra la città di Port Said, sul mar Mediterraneo, e quella di Suez, che sia affaccia sul mar Rosso.
Dalla sua inaugurazione, nel 1869, è una vera e propria scorciatoia marittima utilizzata per trasportare merci, materie prime e persone.
Circa il 10% del commercio mondiale passa infatti proprio da qui, dato che permette la navigazione diretta dal Mediterraneo all’oceano Indiano senza dover circumnavigare l’Africa.
Un bel risparmio di tempo, miglia marine e carburante!
Giusto per dare qualche dato, il Canale di Suez attualmente è lungo 193,30 km, la sua profondità è di 24 metri e ha una larghezza che varia tra 205 e 225 metri.
Sulle sue acque transitano in media 78 navi al giorno con il pescaggio massimo di 20,12 metri.
Il transito delle navi è organizzato in tre convogli alternati al giorno. Il passaggio avviene lentamente (la velocità è di circa nove nodi), ed è davvero interessante vedere come esse si posizionino ordinatamente in fila alla distanza di circa un miglio nautico, navigando a pochi metri da entrambe le rive. L’attraversamento dura in media circa 15 ore.
Una mezza giornata di paesaggi mozzafiato e sole (nebbia o tempeste di sabbia permettendo).
Una traversata dal sapore esotico
Mentre navighi lentamente lungo il Canale di Suez la vista si perde all’orizzonte, oltre il deserto.
Ogni tanto qualche fischio o saluto arriva alle orecchie da terra, da gruppi di bambini o dai militari appostati nelle garitte, ma per il resto è solo silenzio. Un silenzio colorato dall’azzurro del cielo e del mare, dal giallo della sabbia e dal verde di palme e campi coltivati.
È una navigazione che ti fa sentire un puntino insignificante nell’universo, e guardandoti attorno una confusione di pensieri si fionda nella testa.
La riva sinistra, quella asiatica che si allunga lungo il deserto del Sinai, è quasi completamente desertica. La riva destra, quella africana, è invece piena di attività e zone verdi, molte delle quali coltivate. Una delle cose che colpisce maggiormente l’attenzione sono i numerosi messaggi che sono disegnati sulle rocce o scritti direttamente sulla sabbia.
Di tanto in tanto il paesaggio si arricchisce di qualche monumento: un obelisco, alcune statue, una grande scimitarra rivolta verso il cielo, moschee e minareti.
Ma è l’imponenza del canale stesso che lascia a bocca aperta, e fa riflettre sulla caparbietà dell’uomo nel plasmare la natura al proprio servizio. Da una parte della nave c’è l’Africa, dall’altra parte l’Asia. Due continenti divisi artificialmente da un’opera artificiale.
Navigare lungo il Canale di Suez è senza dubbio una di quelle emozioni che non può mancare nel repertorio di un giramondo.
Galleria fotografica
Foto scattate lungo la navigazione del Canale di Suez nel mese di gennaio
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