GIAPPONE

PHOTO DIARY

Agosto 2017, Kanazawa, Giappone


Hana wa sakuragi, hito wa bushi

(Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero)

– ANTICO VERSO GIAPPONESE

Il ciliegio e il samurai sono i simboli di una terra intrisa di valori, armonia ed equilibrio, e di una cultura unica ed incredibilmente affascinante, creatasi nel corso dei secoli su un’isola che sembra più antica di qualunque altra.
Nell’iconografia classica il legame tra il sakura (ciliegio) e il samurai è molto forte. Il fiore rappresenta contemporaneamente la bellezza e la fragilità della vita, ed il guerriero, abituato a pensare alla morte in battaglia come unica maniera onorevole di andarsene, riflette in esso questa antica filosofia.
Durante la fioritura il fiore mostra uno spettacolo incantevole, nel quale i samurai vedevano riflessa la grandiosità della propria figura, ma basta un temporale perché tutti i fiori cadano a terra, proprio come un guerriero può morire per un colpo di spada.

C’è un sole fantastico. E’ la giornata perfetta per poter finalmente iniziare la tanto attesa giornata alla scoperta di Kanazawa.

Capoluogo della Prefettura di Ishikawa, stretto lembo di terra situato sull’isola di Honshu, deve il suo nome ad una antica leggenda, la quale narra di un contadino che viveva coltivando patate, e che sciacquandole in un pozzo si era accorto che da esse cadeva polvere d’oro. Da qui l’origine del nome Kanazawa, che significa “la palude d’oro”.

Mi rallegro subito nel constatare ancora una volta di aver trovato la bivalenza tra antico e moderno che rappresenta il fascino intrinseco del Giappone.
Puoi infatti camminare tra gli alti palazzoni dei quartieri più moderni e svoltando l’angolo ti ritrovi catapultato in uno scorcio di storia antica di questo formidabile Paese.

Giappone è sinonimo di modernità, tecnologia, innovazione, ma a me piace cercare il lato più tradizionale e quello più umano, che ritengo ricchi di elementi incomparabili e veramente preziosi.

Kanazawa, “la città delle geisha”, e la prima tappa infatti non può che essere al distretto di Higashi Chaya, il più grande e ben conservato dei tre hanamachi, gli antichi quartieri a loro dedicati, dove ci si trova davvero immersi in un’atmosfera d’altri tempi.
La ragazza che mi accoglie in uno ochaya, la tradizionale casa da tè, mi sorride e si inchina, congiungendo le mani all’altezza del petto. E naturalmente mi ringrazia ancora prima di aver fatto qualsiasi gesto o domanda, come è d’usanza in tutto il Paese.
La parola arigatō, il modo più facile e comune per dire grazie in giapponese, mi risuona nelle orecchie da quando ho messo piede nel terminal dell’aeroporto di Tokyo.
Dopo aver assaggiato un dolce tipico, il wasashi, mi rituffo nella mia esplorazione proseguendo la visita al Castello e al Giardino di Kenrouken.

Donne giapponesi a Kanazawa

Donne giapponesi a Kanazawa

L’eleganza delle torri e delle mura di questa fortezza è la prova della grandezza storica del potente clan Maeda, che lo utilizzò come quartier generale. Le armature samurai custodite nelle sale interne degli edifici trasmettono ancora la determinazione, il valore e la perseveranza degli uomini che le hanno indossate.
Il parco di Kenrouken, detto il “Giardino dei sei attributi”, sfoggia invece nelle meravigliose forme sinuose e perfette sei suoi laghi, ponticelli, pietre e casette tutta l’armonia e la bellezza dei giardini nipponici. In luoghi come questo ti sembra di trovarti come sospeso, in una sorta di silenzioso limbo che ti avvolge.

Il parco di Kenrouken, detto il “Giardino dei sei attributi”

Il parco di Kenrouken, detto il “Giardino dei sei attributi”

Ai piedi del castello mi trovo infine a girovagare tra i canali e le stradine strette del Nagamachi, l’antico quartiere dove risiedevano abitualmente i samurai con le loro famiglie. È una zona che è riuscita veramente a preservare intatto l’antico fascino feudale, e dove è possibile ammirare in tutta la loro magnificenza le antichissime residenze private con le loro mura di cinta, tra le quali quella del samurai Nomura.

Poter passeggiare qui, accompagnato dalla luce calda degli ultimi raggi del tramonto, mi proietta in una dimensione di calma e pace assolute, nella quale il tempo sembra davvero essersi fermato.

Benvenuti tra le pagine del mio diario di viaggio!   

Potranno sembrarvi un po’ vintage in alcuni casi, e sicuramente troverete cose di cui parlo che sono cambiate nel tempo.
Ma ci sono luoghi, viaggi ed esperienze che mi piace ricordare così.
Buona lettura!

Francesco Lasciate un commento, ditemi se siete già stati in questo bellissimo Paese e cosa ne pensate.

 

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