BIELLA

PIEMONTE


Biella tra ‘I monte e il verdeggiar de’ piani

lieta guardante l’ubere convalle,
ch’armi ed aratri e a l’opera fumanti
camini ostenta.

(versi tratti dalla poesia Piemonte, scritta nel 1890 dal poeta e scrittore Giosuè Carducci)

 
TRE PAROLE SU… Biella (Bièla) e dintorni

Il fascino del biellese è legato anche alla produzione manifatturiera ed al suo artigianato. La produzione d’eccellenza del panno per i classici abiti eleganti da uomo è un simbolo del made in Italy, nonché la moderna eredità dell’antica arte dei lanaioli. Questo grazie allo spirito imprenditoriale del re Carlo Emanuele di Savoia e all’introduzione nel corso del 1800 delle migliori razze pregiate inglesi da parte delle manifatture locali.

A Biella inoltre trova la sua patria la famosa birra Menabrea, vincitrice per tre anni del titolo di migliore lager nel World Beer Championship di Chicago, e della quale esiste anche una fabbrica-museo aperta al pubblico, Casa Menabrea, considerato il birrificio artigianale più antico d’Italia.

Il passato medievale ha lasciato tracce della laboriosità delle popolazioni locali grazie ai ricetti, complessi fortificati tra i quali quello di Candelo è un “unicum” a livello europeo.

Il Ricetto di Candelo

Il Ricetto di Candelo

La provincia di Biella si dispiega alle pendici delle Alpi nella parte nord occidentale del Piemonte, confinando con la Valle d’Aosta. Attraversata dai fiumi Cervo, Elvo e Oropa, è una terra dove la natura presenta differenti volti. Si passa dai pittoreschi rilievi montagnosi di nord ovest all’amena sponda del Lago di Viverone dell’area più meridionale.

Le aree protette e le riserve naturali sono molte, e racchiudono una grande varietà di paesaggi di estrema bellezza. I più importanti sono le distese di brughiera della Riserva Naturale Orientata delle Baragge, il Parco Naturale della Burcina, che in primavera diventa una valle inondata di fiori e colori, e naturalmente l’Oasi Zegna di Trivero.

Quest’ultima spicca particolarmente per la sue peculiarità, grazie all’ambiente alpino ricco di foreste ed esaltato dalla caratteristica “Conca dei rododendri”, e per merito della strada omonima ricca di punti di osservazione, la Panoramica Zegna.

La fioritura dei rododendri all'Oasi Zegna

La fioritura dei rododendri all’Oasi Zegna

Il biellese è una terra dalla spiccata spiritualità che cela tesori religiosi e culturali sparsi ovunque. Lo testimonia la presenza di numerosi edifici tra cui il Santuario mariano di Oropa, Patrimonio dell’UNESCO dal 2003 e considerato uno dei più importanti d’Europa.

Nella parte meridionale della provincia sono tuttora visibili i resti di chiese sorte in età medievale lungo la via Francigena, l’itinerario di pellegrinaggio che collegava l’Inghilterra e la Francia con Roma.
Molto belli anche il Santuario di Graglia e quello di San Giovanni d’Andorno, entrambi ubicati in posizione panoramica su aree naturali praticamente incontaminate.

All’interno della stessa Oasi Zegna si sviluppano i percorsi meditativi e spirituali degli Itinerari della Fede, e sono ancora presenti memorie legate a Fra Dolcino, predicatore millenarista italiano, capo e fondatore del movimento eretico dei dolciniani.

Il Santuario di Oropa

Il Santuario di Oropa

GIROVAGANDO

Oltre alle già menzionate attrattive di carattere storico, religioso e naturalistico, il biellese ospita, grazie al suo generoso territorio, numerosi luoghi di interesse che sono in grado di soddisfare qualsiasi tipo di visitatore.
Il territorio cittadino del suo capoluogo si divide in due parti, Biella-Piano e Biella-Piazzo, che sono collegate tra loro da strade scoscese chiamate ”coste” e da una funicolare. Biella-Piazzo è la parte medievale, dominata dal magnifico Palazzo Cisterna e da antiche chiese. A Biella-Piano invece sorgono il duomo, il battistero pre-romanico e il Museo del territorio biellese.

Rosazza, in Valle Cervo, con le sue caratteristiche abitazioni di pietra è conosciuta come il “Paese degli scalpellini”, e offre un’originale testimonianza di cultura ed architettura locale. Il tratto biellese della Via Francigena, grazie ai borghi di Cavaglià, Viverone e Roppolo è ricco di eredità artistiche medievali. La Via della lana, che da Biella sale lungo il fiume Sesia, è puntellata di soste presso vecchi stabilimenti di filatura e tessitura, tra cui l’ottocentesca “fabbrica della ruota” di Pray.

Le Alpi Biellesi costituiscono lo scenario ideale per semplici passeggiate o trekking, percorsi alpinistici o itinerari con le ciaspole o a cavallo (Ippovia del Biellese), e per sciare, grazie agli impianti di Oropa, Bocchetto Sassera e Bielmonte. Il lago di Viverone infine è una meta ideale per gli appassionati di sport d’acqua: sci nautico, canoa, navigazione in barca e pesca sportiva.

Eccoci arrivati alla parte relativa ad alcuni tra gli eventi più rinomati della provincia

  • Febbraio

    Biella – Carnevale cittadino

  • Aprile

    Candelo – Candelo in Fiore

  • Settembre

    Candelo – Vinincontro al Ricetto

  • Settembre

    Masserano – Ronda dei Bramaterra

  • Il lunedì grasso di Carnevale le due maschere Gipin e Catlina processano a Biella il rospo (detto babi), il quale sostiene, mentendo, di essere in realtà un uccello trasformatosi appunto in un orrendo rospo. L’usanza deriva dalle pratiche di stregoneria diffuse anticamente nella zona, dato che da alcune specie di rane venivano ricavati potenti allucinogeni.
  • Il passato medievale del biellese, fatto di leggende e presunti atti stregoneschi, ha lasciato in eredità curiose credenze legate alla presenza nei boschi di spiriti nefasti e streghe malvagie tipiche del folclore piemontese, le masche.
  • La chiesa di Rosazza si dice sia stata edificata su ispirazione degli spiriti, ed attira ogni anno schiere di curiosi ed appassionati esoteristi da tutto il mondo.
  • Il culto originario verso la Vergine Nera di Oropa nasce da quello praticato dalle religioni precristiane pagane alla Grande Madre, il quale associava alla natura e agli elementi naturali un’importanza divina. Al masso di Eusebio, il ròch dla vita (sasso della vita), presente presso il santuario, viene tuttora affibbiato un significato magico o taumaturgico legato alla fertilità femminile.
  • Il Carabus Olympiae è un coleottero che è diventato ufficialmente il simbolo dell’Oasi Zegna, dato che non si trova in nessun altro luogo del mondo.
  • Il bungee jumping del Bungee Centre di Veglio, soprannominato “Colossus”, è alto ben 152 metri ed è stato il primo permanente d’Italia.
  • A livello geologico le Alpi del biellese sono il punto di incontro tra la placca tettonica africana e quella europea. Da qui passa la linea insubrica (o periadriatica), la quale prende il nome dall’Insubria, l’antica regione abitata dalla popolazione celtica degli Insubri.
ASSAGGI PIEMONTESI

In una terra così ricca di pascoli montuosi i prodotti principe non possono che essere i formaggi. I più rinomati sono la toma della Valle Elvo, il sancarlin e il tumin eletric.

Specialità locali sono la fondua, la polenta cunscia e il ris an cagnum (preparati utilizzando i formaggi locali), la frità rugnosa (una frittata con salame), la supa mituna e, ovviamente, la bagna caoda.

Tipicamente biellese è la mostarda di mele, ed è inoltre significativa la produzione di salumi, tra cui il salam d’la doja e i salam d’asu. Tra i dolci troviamo i torcetti, i canestrelli e svariati tipi di torroni, mentre tra i vini l’Erbaluce e il Bramaterra. Molto rinomata è la Ratafià di Andorno, un tipico liquore piemontese preparato con succo di ciliegie nere.

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Francesco

Il mondo è la mia casa, ma mi sento profondamente legato al mio amato Piemonte.
Analizzo le situazioni con razionalità,
anche se è l’istinto che muove
le mie decisioni.
Sono un sognatore
in uno stato di ricerca continua,
ma con i piedi ben piantati per terra.
Penso che viaggiare sia uno dei modi migliori per trascorrere il proprio tempo,
e per provare ogni tanto a schiarirsi le idee.
Amo la libertà,
e viaggiare mi fa sentire libero.


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